Solo noi
Data: 27/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner
... ero lo zimbello della classe solo grazie alla passione per il nuoto che mi accompagnava fin da piccolo. Passione che mi aveva lasciato in dote un fisico apprezzabile. E questo mi metteva al riparo da quasi tutte le situazioni spiacevoli in cui i “primi della classe” di solito si trovano in una scuola superiore. Almeno fino a questo momento.
«Falchi,» Sobbalzai sentendo il mio cognome, e per un attimo, con la coda dell’occhio, mi parve di vedere Simone sorridere sotto i baffi. «Hai già finito il test?» Era stato il professore a parlare.
«Si, prof,» dissi espirando rumorosamente.
Un mormorio si levò tutto intorno a me nell’aula.
«Bene,» disse con evidente soddisfazione il professore ignorando il malcontento dei miei compagni. «Portalo qui, poi vai in laboratorio. Voglio che sistemi il contenuto della scatola 3F sui tavoli da lavoro. Dopo la pausa faremo un esperimento pratico sullo stesso argomento del test.»
Il mormorio di insoddisfazione si accentuò notevolmente, ma ormai mi ci ero abituato. Essere i migliori nello studio non era il modo migliore per farsi degli amici.
«Silenzio!» Disse il professore. «Cercate di fare almeno finta di concentrarvi.»
Prima ancora che mi alzassi dalla sedia, Simone si rivolse al professore attirando l’attenzione generale su di sé. «Professore…» disse in tono composto.
«No, Berardi, non puoi andare in bagno.» Lo interruppe il professore. «Pensa a finire il tuo compito.»
Dalla classe iniziò a levarsi una risata generale ...
... trattenuta a stento, ma uno sguardo severo del professore mise tutti a tacere immediatamente.
«A dire il vero,» continuò Simone con lo stesso tono serio di poco prima. «Ho finito anche io, posso aiutare Daniele?»
Non so se ero più sorpreso io, il professore o i compagni di squadra di Simone. All’improvviso lo fissavamo tutti.
«Ah,» disse il professore inarcando un sopracciglio. «Questa sì che è una novità… vai pure.»
Simone si alzò come niente fosse, consegnò il suo compito e sotto gli occhi increduli di tutti, con la sua solita espressione spavalda, si fece strada in silenzio fino alla porta e poi fuori dall’aula nel corridoio. Io mi affrettai a seguirlo, limitandomi ad alzare le spalle senza risposte agli sguardi interrogativi del professore quando gli consegnai anche il mio compito.
Una volta fuori dall’aula mi resi conto che Simone non mi aveva aspettato e stava già per svoltare l’angolo in fondo al lungo corridoio, diretto al laboratorio di biologia.
Mi sbrigai a raggiungerlo, immaginando una conversazione in cui mi spiegava il suo comportamento quantomeno bizzarro di poco prima, e anche perché si era arrabbiato per poi offrirsi di aiutarmi. Conversazione che si sarebbe inevitabilmente conclusa con lui che mi dichiarava il suo amore eterno e noi due avvinghiati in un abbraccio inestricabile proprio lì, nel corridoio. Un sogno a occhi aperti che avevo già fatto almeno un migliaio di volte, in un migliaio di circostanze diverse. A dire il vero, qualsiasi ...