1. Il bicchiere


    Data: 29/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: HarrymetSally

    ... voglia, a te invece ti sto ricattando – rispose, obbligandomi a sollevare la testa per fissarlo – non devo avere con te lo stesso riguardo che ho per loro, giusto?” Fissai quelle iridi blu, ed era come osservare il mare in tempesta, un attimo prima di essere riportata al mio compito. Succhiai fino a sentire le labbra gonfiarsi e arrossarsi. I miei gemiti si mescolavano ai suoi grugniti, dando vita a una melodia selvaggia.
    
    Mi costrinse ad alzarmi e mi baciò ancora, raccogliendo con la lingua la mia saliva, resa viscosa dalla violenta, ripetuta penetrazione. Mi sfilò il perizoma e artigliò le mie natiche con forza. Percepivo l’accrescersi della sua ferocia, e me ne alimentavo. Mi spinse contro la parete e puntò il glande contro le mie piccole labbra. Io mi dimenai nella sua stretta, premendomi contro di lui e graffiandogli le spalle.
    
    “Adesso mi vuoi anche scopare? Non ti sembra troppo per due foto?”
    
    “Ho anche gli audio – disse, ansimando, mentre giocava con la sua cappella all’ingresso della mia fica, facendola scivolare avanti e indietro contro le pareti bagnate – e il video.”
    
    “Quegli audio non valgono un cazzo – risposi, mordendogli un orecchio – potrebbe essere chiunque. Potrebbero essere le troiette che ti sbatti la notte, quando torni a casa vestito da cow-boy.” Continuavo a provocarlo, accennando alle sue puttane, un po’ perché sentivo che la cosa lo eccitava, un po’ perché, in una delle inspiegabili contorsioni della mia emotività, mi sorprendevo a essere ...
    ... gelosa di quelle puttanelle più giovani, alte come statue, che lo cavalcavano di notte.
    
    Lui mi afferrò per entrambe le natiche e mi sollevò da terra, portandosi sotto di me. Avvertii la pressione farsi più forte, mentre il suo cazzo bussava alla mia porta, reclamando il permesso di entrare.
    
    “E il video?” mi sussurrò all’orecchio.
    
    “Stronzo.”
    
    Spinse, e io mi aprii. Lo sentii scivolare in me con una dolcezza che era in parte merito della sua esperienza, in parte del lago che mi scorreva tra le cosce, e che annichiliva ogni attrito. Gli cinsi il collo con le braccia, appoggiandomi a lui e lasciandogli l’assoluto controllo della situazione. Cominciò a impalarmi con lentezza, usando le mani strette sul mio culo per controllare la mia discesa. Ebbe inizio una fluida danza, mentre lui cercava di assaporare ogni centimetro del mio abbraccio e il morso della mia carne sul suo membro rilasciava scariche elettriche lungo la sua spina dorsale, e la mia. Camminando a ritroso, fece qualche passo per allontanarmi dalla parete. Io distesi le braccia e mi abbandonai all’indietro, consentendogli di aggredirmi i seni con la bocca. L’angolo della sua penetrazione variò di qualche grado. Invece di impalarmi come stava facendo fino a quel momento, prese a penetrarmi facendomi dondolare come su un’altalena. Sentii il suo cazzo lambire le mie pareti in modo nuovo, inatteso. Mi sfuggì un grido acuto, breve e quasi disperato, mentre l’eccitazione mi lacerava come una punta di lancia, e il mio ...