1. Io, il mio trapano e l’inquilina del decimo piano


    Data: 29/03/2018, Categorie: Etero Autore: sormejo, Fonte: Annunci69

    ... sorpreso dal mega direttore assieme ad altri due impiegati con la segretaria a 90° sulla scrivania e con l’arnese in bella vista. (sue parole testuali).
    
    Arrivò a quel punto l’ascensore e nei 50 secondi della salita le offrii il mio aiuto.
    
    Lei accettò volentieri così quando l’ascensore si fermò al 9° piano non scesi e premetti il pulsante con su scritto il numero 10.
    
    Cosa mi aspettavo? Non lo sapevo assolutamente, ma se si fosse presentata anche una piccola occasione non me la sarei fatta scappare…
    
    Entrammo nella sua bellissima casa (all’attico) e mi fece sedere in salotto:
    
    “Un momento che mi cambio, così mi aiuti con la libreria!”
    
    Eravamo passati a darci del tu tra il sesto e il settimo piano.
    
    “Maila”, “Andrea”, “Piacere” , “Piacere mio”
    
    (Mmm…deve essere una gran troia; pensavo, l’anagramma del nome è MAIAL !!! Ma forse il maiale ero proprio io…)
    
    Tornò dopo pochissimo in leggins e maglietta aderenti togliendomi definitivamente il dubbio: era “bona” davvero!
    
    Le feci i complimenti e con un sorriso si illuminò tutta. Mi offrì un bicchiere di ottimo vino rosso (“Lo fa il mi’ babbo…) e ci mettemmo a parlare.
    
    Io portai il discorso sul marito e sul fatto che con una moglie così era da coglioni cercare altro fuori casa…
    
    Lei sfacciatamente disse: “Eh, ma ne porta molte più lui di corna!!! E’ stato solo imbecille a farsi beccare dal capo!!!”
    
    E mi raccontò che già da tempo ognuno si faceva gli affari suoi e che loro erano restati assieme per ...
    ... il figlio, ma ora che la bomba era scoppiata e il figliolo grande, avevano preso la palla al balzo e… addio!!!
    
    I bicchieri di vino divennero due, ci aggiungemmo qualcosina da mangiare e così, a causa di un passo reso un po’ incerto dal chianti mi fece cadere una ciotolina di arachidi sui pantaloni.
    
    Si affrettò apparentemente in modo maldestro a ripulirmeli con la mano usandola come una spazzola.
    
    Io avevo già il cazzo mezzo in tiro e lei lo percepì distintamente:” Sei già messo così? Anch’io sono bagnata. Senti! “Prese la mia mano, scostò l’elastico dei pantaloni e la piazzò direttamente sulla figa attraverso gli slip.
    
    Era rasata, percepii perfettamente il clitoride già gonfio e bagnato dai suoi umori…
    
    A quel punto la mia erezione era totale e ben visibile attraverso i jeans…
    
    Lei se ne accorse e poggiò la sua mano scorrendola su tutta la lunghezza del cazzo (non sono Rocco Siffredi, ma modestamente...) fino a toccare le palle.
    
    “Lo voglio dentro, subito!”
    
    Beh che dire, non me lo sono fatto ripetere due volte…
    
    In un attimo l’ho aiutata a sbarazzarsi di leggins e slip, (culo da favola, alto e tosto, avevo visto bene!) ed io, senza togliere i pantaloni ho semplicemente abbassato la lampo e l'ho, a fatica, tirato fuori.
    
    Era 'n pezzo de marmo!
    
    L’ho fatta inginocchiare sul divano e le ho poggiato la cappella sulle labbra per farmela “doggy style” come dicono i raffinati…
    
    “Sfondami” disse.
    
    E come avrei potuto mai scontentare una così gentile e ...