1. Un piacevole incontro


    Data: 02/04/2018, Categorie: Etero Autore: geirliverani, Fonte: Annunci69

    ... voluto percorrerle con i baci . Ora il sesso ancora umido di piacere appariva una glabro promontorio erotico sotto una pioggerella autunnale. Lei si rialzò e disse di sentirsi davvero appagata; alla richiesta di un contatto lei rispose “quello stronzo del mio ragazzo mi ha tradito con una Signora matura ho voluto vendicarmi ma non faremo all’amore”. Lui sorrise amaramente e con signorilità la ringraziò anche se era stato un mero strumento di vendetta nelle sua mani. La baciò sulla guancia e lei se ne andò, anche se nel profondo dell’animo era stata colpita dalla delicatezza e dalla passione di quell’uomo affascinante: l’esperienza le lasciò dei turbamenti di cui si rese conto alcuni giorni più tardi.
    
    Certo quell' esperienza aveva segnato profondamente il professore, le vibrazioni di quel giovane corpo, il panorama dei tesori della sua femminilità donati ai suoi sensi, avevano sgretolano i suoi “ferrei “principi: altro che educatore, altro che stigmatizzare i colleghi colti in atteggiamenti poco consoni con le allieve. Scoprì la verità del giudizio del grande filosofo tedesco che sosteneva di non giudicare mai gli uomini e gli stati in base all’ opinione che avevano di loro stessi ma al loro comportamento fattuale. Il ricordo degli spasmi, degli odori, i sapori della vagina di cui ricercava memoria arricciando le labbra sotto le narici avevano fatto crollare titaniche certezze. La miseria di un matrimonio ormai basato sulla stima ma privo d’amore balzò in piena luce, ...
    ... come scavo archeologico, grazie ai singulti e ai rantoli arrochiti emessi dal corpo sommerso dal piacere. Ricordava il calore intenso, le ondate di adrenalina che come cerchi concentrici si irradiavano dal cervello. L’oscura parte del suo carattere o meglio una parte era emersa in quel boschetto. Nei giorni seguenti, come in un pellegrinaggio disperato, ricercò tracce della ragazza che gli mancava come l’aria in quella libreria, le notti riviveva gli intensi momenti sublimi. Non di rado usciva ora dall’ufficio lasciando gli amati studi che sembravano futili passatempi per ripercorrere il tragitto in autobus o la passeggiata ansiosa nel boschetto, indifferente al giudizio delle persone. Cercava con gli occhi della memoria e con l’ansiosa speranza tracce di lei, di quell’ovale perfetto da Beato Angelico, quegli occhi lucenti, come fari nella notte che avevano spazzato le tenebre delle convenzioni, quel corpo giovane che pareva scolpito dal Canova … Si aveva desiderio di riassaporare quel clitoride imperlato di umori e di scoprire la verità di quel corpo.
    
    Ma “col tempo sai tutto se ne va…”cantava nel suo cervello Leo Ferrè,e infatti col tempo ritorno alla sua vita-non vita, di tutti i giorni, magari più silente del solito a casa, dove nessuno , ma proprio nessuno, gli prestava attenzione o si curava del suo stato d’animo. I colleghi si preoccuparono di non vederlo alle riunioni accademiche, ma vennero rassicurati dalla necessità di approfondire certi aspetti ancora oscuri ...
«1234...»