1. Un piacevole incontro


    Data: 02/04/2018, Categorie: Etero Autore: geirliverani, Fonte: Annunci69

    ... slanciato e sinuoso. Lei piegava leggermente le ginocchia per accompagnare i movimenti ritmici delle dita, che uscivano ricoperte di quella rugiada che ricoprivano le pareti interne rosacee. Quando chiuse gli occhi e la bocca si aprì come a cercare fiato, Il professore capì che stava avendo un orgasmo, silenzioso per non destare sospetti in chi fosse passato nel corridoio. Lui era eccitato, il membro cercava di uscire dalla gabbia dei pantaloni. In un breve attimo si vide ,come Pietro, rinnegare i suoi principi “mai con una studentessa aveva tuonato contro colleghi che erano stati colti in atteggiamenti equivoci!” Ora doveva fare i conti con la debolezza della carne e con il meraviglioso spettacolo che la ragazza mostrava offrendo il suo corpo stupendo alla vista del Professore.
    
    Non era finita…si avvicinò , gli aprì i pantaloni liberando il membro che gratificò con una rapida leccata e poi gli sussurrò all’orecchio “voglio che tu me lo pianti nel culo…vediamo se nella realtà sei bravo a romperlo come lo rompi metaforicamente agli esami” “voglio essere la tua troia, adoro il tuo cazzo in gola, vediamo come mi allarghi l’ano!” Si mise, volitiva, decisa a pecorina sulla scrivania, il sedere esposto alla vista, le natiche belle rotonde, marmoree eppure morbide, saldate perfettamente intono a quel buchetto nero frastagliato, che Lui insalivò e preparò, stirandone le pieghe, con le dita. Poi con un colpo solo la penetrò con violenta determinazione, quasi lacerando la carne ...
    ... tenera delle pareti. Il prof. allargava le natiche, spingendolo sempre più a fondo e cambiando l’angolo di penetrazione, andando a forzare il retto, poi come un vero buco nero lo inghiottì fino ai testicoli, “Adesso lo senti il mio cazzo, ti piace brutta troia. Ti sfondo così che non potrai stare seduta per un po’. Accompagnava le parole torturando con la mano i capezzoli, li strizzava li torceva: e con l’altra la teneva intorno alla vita per impedire che sfuggisse al piacevole dolore della penetrazione. Lei ogni tanto sottolineava il crescente piacere contraendo leggermente il perineo anale scaricando così scariche elettriche nel cervello del Prof., che alternava carezze e baci sul dorso della ragazza agli epiteti “troia e puttana” i quali eccitavano la ragazza. Lei adorava il turpiloquio, amava sentirsi un oggetto di piacere, mentre la stava inculando. Il retto era oscenamente dilatato e la vagina diventava sempre più bagnata. Ogni tanto si voltava mostrando il piacere spandersi e trasfigurare il volto, cercava in modo osceno il bacio aggressivo e profondo del suo Prof. che aveva scoperto di eccitarsi nel sentire la ragazza sottomessa. L’apice del piacere lo raggiunse quando vicino a eruttare, sentì una contrazione più profonda della studentessa e lasciò che il caldo seme farcisse quel retto, inondandone le viscere. Seguì il prof mentre cadeva sulla poltrona e il membro raggiunge punti mai raggiunti: un palo di carne nel retto mentre donava il suo piacere alle dita impazienti ...
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