La Dottoressa Angela - Una Madre, il figlio e una "strana urgenza"
Data: 03/04/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti
... Ecco cosa lo faceva eccitare più di ogni altra cosa. «Siediti sul divano» gli ordinai. «e rispogliati». Mi avvicinai alla madre. «Si metta addosso dei vestiti». Io le sorrisi. «So come risolvere la situazione. Deve baciarmi, adesso!» Le afferrai le guance. «Questa situazione l’ha creata lei, se ne rende conto? Lei gli ha dato le pillole, lei non l’ha portato all’ospedale per paura delle malelingue, lei è venuta da me. E adesso, volente o nolente, deve fare ciò che le dirò di fare. Perché se non riusciamo a far sfogare suo figlio gli rimarrà duro per una settimana e potrebbe riportare danni seri al sistema venoso. Vuole questo?» Avevo volutamente esagerato per quanto riguardava i danni probabili per Davide. Ma al diavolo! La madre doveva assolutamente aiutarmi. Si mise a piangere. Le lacrime le scesero dagl’occhi. Mi baciò, con passione, mentre io la svestivo. Si tolse le scarpe e si abbassò le mutandine nere mentre mi infilava la lingua in bocca. Davide si stava masturbando mentre ci fissava. Mi inginocchiai di fronte ad Antonella, le afferrai le natiche e iniziai a leccarle la fica. Lei teneva una mano sulla mia testa. Mi allontanai dal suo cespuglietto nero e le sorrisi. «Però!» pensai. «Che cambiamento!» fino a qualche secondo prima mi dava della puttana, mentre ora si stava facendo leccare la fica. Comunque, dovevo ammetterlo. Era una donna davvero bellissima! In ginocchio guardai verso Davide, mentre leccavo il pelo della mamma. «Mmmh Davide, la tua mamma ha proprio una ...
... fichetta saporita!» Improvvisamente, la mano di Davide si fece molto più veloce e convinta. Sembrava un pistone impazzito. «SÌ!» gridai. «forse ci siamo». «Potete aiutarmi?» chiese Davide. Sua madre era terrorizzata. «Ora o mai più» le sussurrai all’orecchio. Ci inginocchiammo davanti a Davide. Presi il suo gigantesco pisello con la mano e lo leccai, poi lo indirizzai come un pugnale verso Antonella. «Io ci ho già provato e non ha funzionato!» «Vuole che faccia un pompino a mio figlio?» Ebbe come un finto mancamento ma rimase in ginocchio, poi si mise di nuovo a piangere. Davide, alla vista di sua madre che piangeva disperata, strappò il suo cazzo dalla mia mano. «No no no!» ovvio. Quell’immagine di sua madre gli metteva tristezza e gli stava facendo perdere la libido. Ancora una volta sussurrai ad Antonella. «Deve essere forte. Guardi! Ci eravamo così vicine. La prego Antonella… Lo faccia per lui; lo faccia per Davide». Appena sentito quel nome, Antonella capì. Doveva essere forte. Si asciugò le lacrime e sorrise al figlio, poi, con somma sorpresa soprattutto di Davide, si gettò su di lui e inghiotti la mazza del figlio. Io piegai il collo, e presi in bocca le palle di Davide. Ogni tanto mi staccavo dal suo scroto, e osservavo come Antonella riuscisse quasi per intero ad inghiottire quello scherzo della natura. Che donna fantastica! Era ovviamente una professionista. Nessuna donna che conoscevo avrebbe potuto solo lontanamente pensare di prendere in bocca anche solo metà di ...