1. Soggiogata


    Data: 03/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69

    Quel ragazzo aveva qualcosa che mi metteva a disagio, era la prima ripetizione di latino che gli impartivo, solo perché Giorgio, mio figlio, aveva insistito tanto;
    
    non so cosa ci trovasse in quel tipo, aveva uno sguardo duro, quasi cattivo, nonostante i suoi 17 anni scarsi.
    
    Mi guardava con uno sguardo quasi di sfida e mi sembrava anche che cercasse di guardare nella scollatura della camicetta che io tenevo comunque sempre ben abbottonata.
    
    Avevo avuto Giorgio a 19 anni e quindi i miei 36 anni me li portavo bene, anzi troppo nel senso che il mio fisico era molto prorompente al contrario della mia indole molto timida e quindi cercavo sempre di nascondere quanto potevo la curva imponente dei miei seni (una quarta) e la sporgenza del mio sedere che mi ha sempre creato grande imbarazzo.
    
    Avevo rinunciato all’insegnamento per stare dietro a Giorgio, ma devo ammettere che fu un po’ una liberazione perché quelle poche supplenze che avevo fatto mi avevano traumatizzato a causa degli sguardi dei ragazzi in piena tempesta ormonale che mi spogliavano con gli occhi.
    
    Ecco cosa mi metteva a disagio: Antonio mi stava riportando a quelle sensazioni dalle quali ero fuggita sposandomi e mettendo su famiglia.
    
    La lezione stentava a decollare, lui rispondeva alle mie domande ma continuava a fissarmi con quello sguardo inquietante e più di una volta col gomito era riuscito a sfiorarmi un seno con fare casuale, ma lo sguardo che seguiva quegli “incidenti” era molto eloquente; per ...
    ... fortuna pur essendo da soli nello studio, avevo lasciato la porta aperta e sentivo mio marito nell’altra stanza che parlava al telefono per lavoro e questo mi rassicurava.
    
    Antonio era comunque agitato, non stava fermo un attimo e si alzò per prendere una cosa nello zaino facendo un movimento molto più complicato di quello che sarebbe servito e riuscì ad appoggiare la parte davanti dei suoi pantaloni per un attimo neppure così breve, sulla mia spalla.
    
    Questa cosa mi fece un effetto che non avrei mai immaginato, in quanto potei sentire chiaramente il calore e la durezza di ciò che mi stava toccando, ma ancora di più perché mi accorsi che era qualcosa di una grandezza incredibile, non poteva essere possibile!!
    
    Sentii il sangue affluire alle guance che in un attimo sentii roventi anche perché vedevo che lui stava scrutandomi attentamente per cogliere ogni minima reazione.
    
    Per fortuna si sedette e allontanò quella mostruosità da me, ma non si infilò per bene sotto al tavolo (eravamo messi sullo stesso lato della scrivania) incominciò a sistemarsi il davanti dei pantaloni in continuazione e io con la coda dell’occhio potevo notare tutti i suoi movimenti anche se facevo di tutto per non farmene accorgere, anzi cercavo proprio di non guardare in quella direzione.
    
    Il tempo non passava mai ed io cominciavo a perdere lucidità al punto che persi il segno della versione che stavamo facendo più di una volta.
    
    Ad un certo punto, con la scusa di chiedere cosa significava una ...
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