1. Le zoccole etiliche


    Data: 05/04/2018, Categorie: Etero Autore: ssbbw69

    ... zoccole etiliche o, perdio, riprendo a chiamarti Dalidà”.
    
    Breve digressione: nel giro della Bertè (quelle che lui chiama affettuosamente “le cule perse”) ognuno ha un soprannome e quindi c'è la Bertè, la Rettore, la Raffa. Io, unica eterodonna saltuariamente ammessa alle loro “serate con sentimento” (film d'amore, canne, maschere antirughe e rum) mi sono beccata il soprannome di Dalidà-quella-degli-amori-infelici. Vedete un po' voi come sto messa.
    
    “No, ti prego, Dalidà no. Poi si è pure suicidata”.
    
    “Ma guardati: ti ho conosciuta che eri la tigre del ribaltabile e ora fai la vedova in lutto. Un anno che non scopi e nemmeno ci provi a uscire con qualcuno. In un anno hai messo su dieci chili e non so quante rughe”.
    
    Io taccio. È che ha ragione, cazzo, ha ragione.
    
    La guardo: “Zoccole etiliche?”
    
    “Sììììììììììììììììììììììììììììììì”.
    
    “Al Naki?”
    
    “Tesora, fai conto di essere già lì”.
    
    E poi, felice, prende a canticchiare “tremate tremate, le zoccole etiliche son tornate”.
    
    Mentre la PD (pòra dona, l'autimmobile della Bertè detta anche bertemobile) ci porta al Naki, io rollo un paio di canne e intanto vi spiego che cosa sono le zoccole etiliche.
    
    La storia risale a prima che incontrassi l'ingegner-sassofonista mannaro ed io e la Bertè eravamo due sgarzoline poco più che trentenni, libere&belle.
    
    Beh, forse più libere che belle, ma poco conta.
    
    Squattrinate, sentimentalmente spaiate e scoglionate, in un momento di down emotivo ci eravamo inventate una ...
    ... vera e propria gara di piselli suddivisa in due colonne: da una parte classifica per numero di maschi che riuscivamo a portarci a letto, dall'altra parte classifica per centimetri.
    
    Eravamo di una precisione scientifica e così avevamo stabilito anche un complicatissimo sistema per valutare le uscite che si erano risolte solo con fellatio o cunnilingus.
    
    Dopo sei mesi, per i patiti delle statistiche, stavamo a 12 uomini per la Bertè e 7 per me, con un sostanziale pareggio sui centimetri. Ero decisissima a vincere la gara, ma poi ero incappata nell'ingegner-sassofonista e addio sogni di scopate celesti.
    
    Amen.
    
    Il Naki è una discotecona della zona nostra, un posto dove nessuna delle due porterebbe le orecchie, abituate a musica ben più raffinata, ma ottimo terreno di caccia.
    
    Da un lato la sala disco (età dai 20 ai 30), da un lato la sala balli latini (età dai 50 in su).
    
    Dove si rintanino i maschi chiavabili dai 30 ai 50 non è dato saperlo.
    
    Quando arriviamo è presto e troviamo parcheggio quasi all'ingresso. Prima di scendere dall'auto, sfilo gli slip, guadagnandomi uno “zoccola” dalla Bertè.
    
    Fatte di maria come paperi, entriamo barcollando, puntando dritte al bancone del bar: mojitos, perdio!
    
    Siamo al secondo cocktail, quando la Bertè viene arpionata da un tizio sui sessanta, uno di quelli che sono usa definire sottilmente “vecchi orrendi”. È sufficiente uno scambio di occhiate perché la Bertè scenda dal trespolo. Prima di seguire il tizio nei cessi della ...