1. Roma (1)


    Data: 06/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    Un weekend di primavera io, Enrico, Knut e Pino decidiamo di partire per Roma. Il tedesco deve lavorare per la sua agenzia in una discoteca del Testaccio e ci invita a trascorrere almeno una serata con lui. Ingresso e consumazione gratis: non possiamo mica lasciarci sfuggire l’occasione!
    
    Dopo la sistemazione in hotel, facciamo un giro per la sempre affascinate capitale. La giornata è stupenda e non vorremmo mai tornare. Knut, però, ci lascia un po’ prima perché deve raggiungere i suoi colleghi per organizzare lo staff. Durante la passeggiata, Pino dice che deve andare a pisciare e allora ci infiliamo in una stazione della metro ed io ed Enrico lo aspettiamo fuori dai cessi. Ne esce dopo un quarto d’ora con il volto paonazzo. Enrico sembra non farci caso, ma io mi avvicino a lui e gli chiedo: “Ma stai bene? Sei tutto rosso!”.
    
    “Sì sì!”, risponde lui, quasi ansimando. “Domani sera i nostri due stalloni avranno di che sfamarsi!”, continua e mi sorride ammiccando. Capisco che nelle toilette ha incontrato qualcuno con cui ci si può divertire parecchio.
    
    Rientrati in hotel, facciamo una doccia, ci rivestiamo e andiamo in discoteca. Knut è fuori dall’ingresso principale: indossa la sua divisa ed ha un auricolare che gli serve per comunicare con gli altri addetti alla sicurezza. Ci fa entrare e da lì si apre un mondo di luci e musica impressionante.
    
    Il locale è composto di diverse sale, ciascuna delle quali è dedicata ad un’epoca diversa o ad uno stile diverso. ...
    ... Naturalmente, c’è la dark room, oltre ad un bar e ad un privèe. Qualcuno sta già dimenando il culo sopra e sotto i cubi e devo ammettere che ci sono dei gran bei culi!
    
    Ci lanciamo in pista e Pino non perde occasione di strusciarsi con chiunque, mentre io ed Enrico restiamo a ballare vicini. Poi, andiamo a bere qualcosa e ci sediamo a guardare il biondino che fa la gatta morta, ormai un po’ brillo, finché non lo perdiamo di vista. Dopo circa mezz’ora esce dalla porta della dark, a torso nudo, stringendo la t-shirt in mano. Ci viene incontro e mi accorgo che anche il primo bottone dei jeans è slacciato.
    
    “Sei la solita troia!”, lo apostrofo.
    
    “Beh, anche tu dovresti darti da fare! Non sai cosa ti perdi! C’è di che soddisfarsi là dentro!”. Ovviamente, con queste parole la puttanella mi ha messo una voglia addosso che mi si legge perfino in faccia.
    
    “Ma sì, va’!”, mi esorta Enrico. “Anzi: vengo anch’io! Dai!”, e si alza invitandomi a seguirlo. Apriamo la porta della dark e ci infiliamo dentro. Subito si sentono sospiri e gemiti di ragazzi già in azione. All’inizio è praticamente impossibile distinguere qualcosa e urto contro fianchi e braccia, pesto piedi e do testate contro i muri, finché decido di restare fermo appoggiato ad una parete. Appena entrati, Enrico mi teneva per mano, ma dopo un po’ si è staccato e mi ha lasciato in balia di chissà chi.
    
    E infatti, non passa molto tempo che già una mano mi palpa dappertutto. Probabilmente, è qualcuno che è qua dentro da più tempo e ...
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