Roma (1)
Data: 06/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... riesce a vedere quantomeno delle ombre. Io devo ancora abituarmi all’oscurità, ma non mi tiro indietro. La mano si intrufola dentro i miei jeans e dentro gli slip: raggiunge il mio cazzo e lo massaggia. Allora, ricambio il favore e scosto il braccio per cercare il pacco dello sconosciuto: col palmo percepisco un rigonfiamento tra le cosce e un tubo che si allunga verso destra. Il primo bottone dei miei pantaloni si apre: la mano scivola lungo il mio fianco e passa a tastare il mio lato B. Un dito affonda nel mio solco e accarezza il mio buco.
Libero la bestia del tipo, la impugno e la masturbo. Mi spinge verso il basso: mi inginocchio e lo spompino. Mi fotte la bocca tenendomi per la nuca. Il cazzo si indurisce e si drizza. Le sue braccia mi passano sotto le ascelle e mi tirano su: mi costringe e a voltarmi, mi cala i jeans e mi allarga il culo. Infila la mazza in mezzo alle mie cosce e inizia a muoversi. Poi, la tira fuori e la indirizza alla mia rosellina, che ha individuato con la punta di un dito.
Divarico le gambe, per quanto possibile con i jeans ancora indosso. Lui spinge. La cappella mi penetra e poi, lentamente, anche tutto il resto dell’asta. Lo sconosciuto si incolla a me e mi sussurra all’orecchio: “Come sei caldo! Mi hai succhiato divinamente! Senti quanto me l’hai fatto indurire? Eh?”.
“S… oh!... sì…!”, rispondo, col respiro spezzato dalla verga che profana i miei intestini.
“Ti piace il cazzo, eh? Si capisce da come lo lecchi! No, non stringere ...
... così! Rilassati!”, e mi scuote le chiappe per farle ammorbidire. “Bravo! Prendilo tutto! Così, fino in fondo!”, e inizia a scoparmi facendomi assaporare tutta la sua minchia tosta e nerboruta. Mi porto una mano tra le cosce e la sento vibrare al contatto con le mie dita.
“E’ grosso! MMMMMM!!!”, gemo.
“Sì! Ti piace grosso?”, mi chiede.
“Sì! Mi piacciono i cazzi belli grossi, che mi aprono il culo! Io godo col culo! Godo!”, mugolo, mentre lui continua a scorrermi dentro a ritmo crescente. Piegato contro il muro, mi faccio sbattere come una vacca, senza alcun ritegno, confortato dal fatto che i miei versi si confondono con quelli delle altre troiette presenti nella dark.
D’un tratto, da qualche parte nella stanza una puttanella urla: “MI STA SFONDANDOOOOO!!!”, ed io mi immagino che sia il cazzone di Enrico a trapanarla. Anche se comincio a intravedere qualcosa, non riesco ancora a distinguere i tratti somatici, quindi non so dove sia esattamente il gigantone. “Sì così! Dammelo tutto!!!”, strilla ancora la porca.
“La senti?”, mi sussurra il mio stallone. “Me la sono fatta poco fa. Sta qui dentro tutta la sera a prendersi tutti i cazzi che può. Non ne ha mai abbastanza! Vuoi godere anche tu come lei? Eh?”, mi chiede.
“S… uff!... Sì! Sì!”, ansimo. E allora, mi sferra un colpo secco e incolla il ventre alle mie natiche, iniziando a ravanarmi dentro con la sua mazza. Con la punta raggiunge la mia prostata e me la massaggia, provocandomi un godimento estremo che mi ...