1. Le pesche appena colte...


    Data: 07/04/2018, Categorie: Lesbo Autore: xsesso90, Fonte: Annunci69

    Sento la sua mano ruvida e rozza scorrere sul mio corpo, palpare con energia la mia coscia destra per poi finire dritto lì, nella mia vagina, quasi come se fosse un'obbligo.
    
    Inizia a leccarmi il collo, sento il suo respiro farsi più svelto e in questo momento mi sento immobilizzata, mi sembra di non avere più neanche la forza di stare sveglia.
    
    Inizio ad avere una sensazione sempre più forte di disgusto e disagio man mano che mi tocca. Ora non ce la faccio più, «BASTA»
    
    Mi sento morire, glielo dico... «basta per favore, non ce la faccio. Scusami però mi sento morire, non ce la faccio piu.»
    
    Noto il suo sguardo gelarsi, gli si legge negli occhi il dolore e il dispiacere, mi guarda dolcemente e mi dice «Amore cosa c'è?»
    
    Mi accarezza piano il volto, ma mi rendo conto che mi da fastidio anche quello.
    
    Abbassa lo sguardo e mi chiede
    
    «Amore mio, cosa mi devi dire? cosa ti è successo?»
    
    Ormai mi sono messa nella situazione quindi tanto vale che lo dica, mi sembra giusto anche nei
    
    suoi confronti.
    
    «E' ora che te lo dica, è una cosa che mi porto dentro da un po.»
    
    non voglio piangere davanti a lui, mi devo trattenere.
    
    «Ci dobbiamo lasciare, non posso più stare con te, non so bene come spiegarti.» «Io ti voglio molto bene, abbiamo passato due anni bellissimi. Il problema credo sia mio a livello psicosomatico, il solo contatto della pelle mi toglie il fiato, mi sento soffocata e irritata.»
    
    «Ho sbagliato a non parlartene prima, lo so, ma ora sono ...
    ... sicura che queste reazioni si accendono quando
    
    sono vicina a te.»
    
    Ora mi guarda con gli occhi pieni di lacrime e rabbia, sembra che il suo volto urli "ti prego no" e "lurida
    
    bastarda puttana" allo stesso tempo. Non mi aspettavo che capisse, ero pronta a questo.
    
    Si alza mi da un'ultimo sguardo e con voce strozzata dice soltanto «Vado via!». Lo accompagno alla porta del mio appartamento mentre mi sento pessima e crudele, però non so che farci, non volevo dirglielo così ma ho sbagliato a non parlarne subito.
    
    Esce e con la mano accenna un saluto, ed ho la sensazione che non lo vedrò ne sentirò mai più. Ora mi sento molto triste, e corro sul mio letto a piangere, a sfogare ciò che davanti a lui non ho voluto far vedere. E' già sera ed io ho finito le mie lacrime.
    
    Mi sento ancora affranta per ciò che è successo ma sento che si affievolisce molto velocemente.
    
    Mangio qualcosa anche se non ne ho molta voglia ma devo pur sopravvivere, mi stando sul divano davanti alla televisione e mi sento come attratta da me stessa.
    
    Ora non posso più ignorare la forte voglia che ho di accarezzarmi, inizio a passarmi una mano sul collo e questo mi fa stare molto bene.
    
    Nel giro di un minuto questo non mi basta più, inizio a sfiorarmi il petto, dolcemente, provando un forte piacere che mi scorre fino alla punta dei piedi. Ora che ho pensato ai miei piedi e alle mi gambe muoio dalla voglia di accarezzarle, mi sfilo le calze e dolcemente inizio ad accarezzarmi i piedi. Mi sfilo il ...
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