1. Giulia


    Data: 09/04/2018, Categorie: Etero Autore: masaraj

    ... la testa e fissando i suoi occhi nei miei.
    
    - “Sono stata bene. Ogni tuo bacio, ogni tua carezza sono stati preziosi e li avrò sempre con me” - mi ha confessato.
    
    - “Però? Perché ora arriva il però, vero?” – le ho chiesto in controbattuta.
    
    - “Però io amo mio marito, anche se lui mi sta uccidendo. Non riesco a non amarlo.” – mi ha confessato.
    
    Per cui tra noi non ci sarebbe stato nessuno sviluppo futuro, quel che era accaduto ere stato bello ma non si sarebbe ripetuto, doveva solo essere archiviato. Lei non voleva diventare come lui. Il marito traditore. Non voleva abbassarsi al suo livello. Qualunque cosa questo significasse, non ebbi l’ardire di replicare anche perché l’ha salvata la campanella. Come a scuola. Il suo telefono s’illuminò proprio mentre stava pronunciando quelle parole che sgretolavano ogni mia velleità. Sul display una scritta: “Antonella”.
    
    - “Scusa devo rispondere.” - alzandosi, si è allontanata.
    
    La osservai per cinque minuti buoni senza sapere come comportarmi. Gesticolava dandomi l’impressione che l’argomento fosse importante. Mi sono alzato, e recuperate le mie cose sono tornato al residence.
    
    Dopo essermi fatto una doccia, mi sono vestito e sono uscito. Un piatto di fritto misto e due calici di Vermentino per consolarmi dell’ennesimo semaforo rosso. Una passeggiata per schiarirmi le idee e per abituarmi all’idea di non poterla avere.
    
    Il risveglio e brusco, socchiudo gli occhi cisposi. Pensavo che i colpi che sentivo fossero parte ...
    ... del sogno, invece erano reali. Lo schermo del mio telefono diceva che erano le due e dieci. Ancora colpi. Bussavano alla porta. Mi sono alzato e ho socchiuso la porta per vedere chi è. Giulia mi fissava con le lacrime che le rigavano il viso. L’ho fatta entrare. Lei mi ha messo le braccia attorno al collo.
    
    - “Baciami. Ti prego, baciami!” – ha singhiozzato.
    
    Non me lo sono fatto ripetere due volte, ho cercato le sue labbra e la mia lingua ha cercato la sua, trovandola. La mia voglia di lei era prepotente e ho premuto la mia erezione contro il suo ventre che questa volta non ha ritratto, anzi lo ha spinto contro la mia verga strusciandosi, saggiandone la consistenza.
    
    - “Ti voglio!” – mi ha sussurrato infilando una mano nelle mie mutande e afferrando il mio uccello, spingendomi verso il letto.
    
    Ci siamo caduti dentro insieme continuando a baciarci. Le ho sfilato la maglia mettendo a nudo il suo corpo, indossava solo un paio di mutandine bianche che mi sono premurato di sfilarle. Il suo sesso era nudo davanti a me, solo una striscetta di peli rasati sul suo pube. L’ho fatta sdraiare sulla schiena ed ho iniziato a baciarle il collo, le ho succhiato il lobo dell’orecchio. Sono sceso a baciarle il seno succhiandole i capezzoli, giocando con la mia lingua li ho esplorati girandogli intorno. Sono scivolato lungo la sua pancia e mi sono soffermato a fare la conoscenza del suo ombelico, l’ho sentita ansimare. Aiutandomi con le mani le ho fatto divaricare le gambe, lei mi ha ...
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