1. Giulia


    Data: 09/04/2018, Categorie: Etero Autore: masaraj

    ... perentoria.
    
    Capisco subito che il senso della sua frase fa riferimento al marito.
    
    Quindi, nonna, sii orgogliosa di me, ho ritratto il dito, anzi, tutta la mano. Cosa volete mi hanno educato così, se una donna mi dice no, e vi assicuro che me lo hanno detto innumerevoli volte, per me è no. Quante occasioni avrò perso? Chissà?
    
    Quella notte passa in un lampo. Abbracciati, baciandoci, sfiorandoci, accarezzandoci. L’alba ci trova così.
    
    - “Oddio, è già giorno, meglio se vai.” - mi dice alzandosi.
    
    - “Non voglio che Sara ti trovi qui quando si sveglia” - esclama determinata.
    
    Mi accompagna alla porta del suo terrazzo mi accarezza.
    
    - “Grazie!” - dice, dandomi un ultimo bacio. Sulla bocca. Dove se no? Mi sdraio nel letto, vorrei dormire qualche ora ma il sonno non arriva. Mille pensieri turbinano nel mio cervello, sulle mie labbra persiste il sapore delle sue. Alla fine riesco a riposare un paio d’ore, quando arrivo in spiaggia è pomeriggio inoltrato, ho ben chiaro quello che voglio e devo fare. Le devo parlare.
    
    Mi metto al solito posto, madre e figlia stanno guardando qualcosa che non riesco a vedere. Un giornale, un libro, non so. Vorrei poter parlare a Giulia da solo, ma la piccola non ha intenzione di staccarsi dalla madre ed io non riesco ad aspettare ancora. Mi avvicino.
    
    - “Ciao ragazze.” - esordisco cercando di mascherare i miei sentimenti.
    
    - “Ciao.” - rispondono in coro.
    
    Cerco un argomento plausibile per giustificare la mia presenza. Riesco solo ...
    ... a raccontare che ho dormito male ed è per quel motivo che sono sceso alla spiaggia così tardi. Intuisco che Giulia mi ha sgamato così affronto l’argomento direttamente, arrivo subito al nocciolo.
    
    - “Ti va di parlare della notte scorsa?” - spiattello sottovoce, sperando che Sara non senta.
    
    - “Amore, perché non vai a raccogliere un po’ di conchiglie, così questa sera facciamo una collana?” - dice alla figlia.
    
    Felice dell’idea suggerita da sua madre Sara si mette all’opera allontanandosi di qualche metro ma abbastanza per consentire a noi due di parlare senza bisbigliare.
    
    - “Senti Carlo, questa notte è accaduto qualcosa che non doveva succedere.” – ha esordito lei frantumando ogni mia possibile speranza.
    
    - “Quando mi hai trovato ero arrabbiata e disperata. Le mie difese erano totalmente assenti” – ha aggiunto.
    
    - “Ti sei trovato al posto giusto proprio nel momento in cui io ero totalmente inerme” – ha continuato.
    
    Io l’ho ascoltata attentamente senza interromperla. Scoprendo così che la causa del suo stato d’animo era imputabile ad un litigio telefonico col marito, il quale le aveva comunicato che non sarebbe arrivato l’indomani, adducendo la classica scusa del lavoro. Lo avrebbero visto per il week end. In realtà lei sapeva con certezza che lui la tradiva e conosceva pure con chi.
    
    - “Baciandoti ho avuto l’impressione che quanto stavamo facendo piacesse anche a te.” - le ho detto con una punta di risentimento.
    
    - “Tantissimo.” – ha replicato, sollevando ...
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