1. Giulia


    Data: 09/04/2018, Categorie: Etero Autore: masaraj

    ... arresa, col corpo proteso all’indietro, al suo orgasmo.
    
    Poi ci siamo abbandonati nel letto, esausti ed appagati. La luce dell’alba che filtrava dalle fessure delle persiane ci ha trovati abbracciati riportandoci alla realtà.
    
    - “Devo andare, tra un po’ Sara si sveglia!” – ha detto, infilandosi la maglia.
    
    - “E poi oggi arriva mio marito.” – ha aggiunto con voce contrariata.
    
    Mentre mi diceva quelle cose ha preso il cellulare e mi ha mostrato alcune foto in cui si vedono un uomo e una donna seduti al tavolo di un ristorante, la mano di lui su quella di lei. Poi mentre si scambiano un bacio. Mi ha spiegato che quello è suo marito insieme ad una collega nonché amante. Gliele aveva inviate la sera precedente una sua amica, quell’Antonella, che casualmente si trovava nello stesso locale.
    
    Il mio ultimo giorno di vacanza, alla fine era arrivato, la valigia era pronta, io no. Non avevo voglia di tornare al lavoro e alla mi solita vita. Ho pranzato ed ho preparato il caffè, mancavano un paio d’ore alla partenza. Sono uscito sul terrazzo con la tazzina in mano, su quello confinante c’era il marito di Giulia sdraiato su un lettino, assopito. Lo distolgo dal torpore buttando là un saluto ...
    ... a cui risponde sollevando gli occhiali da sole e aprendo un solo occhio. Lei è apparsa salutandomi mi ha regalato un sorriso, indossava la maglia della notte precedente che le arrivava quasi a metà coscia, si è avvicinata ad una poltroncina, l’ha tirata orientandola verso me e vi si è accomodata. Ha sollevato le gambe poggiando i piedi alla seduta e poi, lentamente, le ha divaricate mostrandomi che sotto quell’unico capo di vestiario non indossava nulla, tranne se stessa. Mi ha guardato fisso negli occhi, le sue labbra si sono dischiuse in un sorriso malizioso. Alle sue spalle il marito aveva ripreso a sonnecchiare ignaro. Ho piegato un poco la testa annuendo e le ho sorriso a mia volta.
    
    Milano e Torino non sono agli antipodi del globo. Ieri sera mi ha telefonato Giulia, questa settimana si fermerà in città tre giorni per questioni lavorative. E’ il motivo che mi porta, in questo Lunedì mattina, ad essere una delle tante formichine frenetiche che affollano la stazione. Il suo treno ha 10 minuti di ritardo vado a bermi un caffè per ingannare l’attesa. Un pensiero prende forma: “Chissà se indossa le mutandine?” mi chiedo mentalmente. Beh, non lo so, ma tra pochi minuti lo scoprirò.
    
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