1. Da geloso a schiavetto 3


    Data: 10/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Italy456987

    ... mi strusciava, ma io lo cercavo istintivamente con le labbra.
    
    Quando capì che era puntato esattamente sulla mia bocca, rimase lì esercitando una leggera pressione mentre con la mano continuava a martoriarmi il sedere; lo stronzo stava aspettando che io aprissi le labbra e lo ingoiassi, aveva capito che ne avevo una voglia tremenda…..
    
    Aveva ragione e sentirlo solo con la pelle del viso senza poterlo vedere me lo faceva sembrare ancora più grande.
    
    Percepivo il suo odore e anche le goccioline che uscivano dalla punta e si posavano sulle mie labbra, avevano un sapore diverso da quello forte che avevo conosciuto oggi: erano molto più dolci.
    
    La mia mano come al solito, senza chiedere il permesso al suo padrone si mosse e prese in mano il bastone rovente, accarezzandolo per sentirne i connotati.
    
    Al buio i sensi erano acuiti e potevo sentire la forma della cappella che si stagliava dal tronco e tutte le vene in rilievo; non lo stavo facendo per lui, stavo godendo del contatto con quel cilindro meraviglioso.
    
    Era giunto il momento, aprii le labbra ed ingoiai quella cappella morbida e dura allo stesso tempo.
    
    Le sensazioni che provai furono molto più intense e più belle di quanto avrei mai immaginato.
    
    Lui stava fermo lasciandomi scoprire da solo il gusto del cazzo.
    
    Stando di fianco ero scomodo allora mi misi in ginocchio verso il suo arnese con il culo verso il buio.
    
    Ebbi anche il pensiero perverso di Lucio che veniva ...
    ... ad accarezzarmi il sedere così esposto ed indifeso ma per fortuna continuava a dormire della grossa.
    
    Nella nuova posizione avevo modo di infilarlo più profondamente in bocca e ripensando al famoso filmino iniziai a succhiare più intensamente muovendo la testa avanti e indietro.
    
    Poi sempre memore delle immagini che mi avevano eccitato in questi mesi lo tirai fuori e iniziai a leccarlo come un gelato.
    
    Il mio piacere nasceva da due situazioni diverse: una era il contatto con quell’oggetto con la mia bocca, lingua e mani che mi dava delle sensazioni stranissime e l’altro più sottile ma più profondo era il desiderio sottomesso di dare piacere.
    
    Tutte queste mie considerazioni furono interrotte dalla sua mano dietro la nuca che mi forzò sull’uccello e con una serie di spinte che mi fecero temere di soffocare, mentre la cappella diventava di dimensioni impensabili, me lo cacciò dentro fino all’inverosimile e mi riempi la gola di sperma bollente.
    
    Io inghiottii tutto, con gran fatica con il corpo scosso da forti brividi ma ce la feci e continuai a leccarglielo sempre più delicatamente pulendolo completamente da ogni residuo di quella crema saporita finchè si staccò ed in silenzio fece il giro del letto e si coricò nel suo.
    
    Io stravolto dalla libidine ed ormai perso nella mia perversione mi leccai il pollice e me lo infilai nel culo quasi con cattiveria, dopodiché con tre o quattro colpi al massimo venni per la terza volta.
    
    . 
«1234»