Solo tua
Data: 11/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: ssbbw69
... che raggiunge il resto dei vestiti.
Tu vestito, io nuda. Mi sento indifesa e, per la prima volta da quando ci conosciamo, la mia nudità mi imbarazza.
Mi torni vicino e mi metti una mano sul seno, ma non è la solita carezza piena di voglia e passione.
Afferri un capezzolo fra l'indice e il pollice e inizi a stringere, fino a farmi sobbalzare dal male.
- Adesso tu mi dici con quanti uomini ti sei vista da quando esci con me.
- Nessuno.
- Nessuno? mi incalzi aumentando la stretta.
- Uno solo e te l'ho raccontato. Siamo usciti in amicizia. Non è successo niente.
- Ma lui avrebbe voluto, vero?
- Non lo so.
- Vero? - mi urli in faccia mentre prendi a stringere anche l'altro capezzolo.
- Penso di sì. Sì!, urlo infine, quando il dolore si fa insopportabile.
Tu allenti la presa e mi regalo un momento di sollievo.
- Non è colpa mia.
Mentre pronuncio queste parole, mi rendo conto dell'assurdità della situazione. Non dovrei rimanere qui a giustificare le mie scelte e le mie azioni. Dovrei spaccarti una sedia in testa e andarmene per non rivederti mai più.
E invece non riesco a fare un passo.
- O me o tutti gli altri, mi dici con tono gelido.
Io non rispondo e mi porto le mani sul seno, un po' per coprirmi, un po' per massaggiarmi i capezzoli indolenziti.
- Scegli: o me o gli altri uomini.
- Te.
- Siediti sul letto, mi ordini senza ammorbidire la voce.
Io mi siedo e tu ti metti davanti a me. Senza spogliarti, ti abbassi la ...
... cerniera dei jeans e mi infili il cazzo in bocca ordinandomi di succhiarlo.
Sento le tue mani sulla mia testa e fatico a tenere il ritmo che mi imponi. È troppo grosso per stare tutto nella mia bocca, ma tu premi fino all'inverosimile, fino a quando non inizio a tossire e a sputare saliva.
Tu mi concedi una tregua e mi guardi: la bocca gonfia e spalancata, le labbra arrossate, la saliva che mi cola sul mento.
- Non mi piace così, protesto io.
- Hai solo quello che ti meriti. Continua a succhiare.
Io riprendo a leccarti, questa volta libera dalle tue mani. Tu intanto ti sfili jeans e maglione.
Con la mano destra afferro la base del cazzo, con la bocca corro su e giù leccando i tuoi umori. Con la mano sinistra, ti accarezzo il culo sodo e ben fatto.
All'improvviso ti volti, ti chini in avanti, appoggi le mani contro la parete e mi ordini di continuare a leccarti.
Io mi ritrovo con il tuo culo davanti alla faccia e mi blocco.
- Non posso.
- Come?
- Non posso. Non ce la faccio.
- Ho detto lecca.
- Non l'ho mai fatto.
- Da questo momento ad ogni “no” ti guadagnerai uno schiaffo in faccia. Lecca.
Lentamente, porto le mani sui tuoi glutei, resi tonici da anni di palestra. Li accarezzo, poi avvicino i pollici al solco fra le natiche e prendo ad accarezzare la pelle scura e delicata.
- Ho detto lecca, puttana.
Fatico a fare quello che mi chiedi e avvicino la lingua di malavoglia.
Prima la passo sull'interno dei glutei, poi sulla pelle ...