Storie di vampiri. Sangue caldo a colazione.
Data: 11/04/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Tibet
... saperne di sottostare al mio bisogno sessuale. Per convincerla definitivamente le tenevo la punta di un pugnale alla gola mentre cercavo di penetrarla. Per un suo gesto inconsulto si ferì profondamente e d'istinto incollai la mia bocca alla sua ferita e succhiai. Che piacere sentire scorrere il sangue dalle sue vene alla mia bocca! E il godimento? Mentre la defloravo violentemente? Inenarrabile! Le rubai la vita cosi... quando staccai la bocca la sua pelle era diventata diafana e trasparente. E... io mi sentivo ringiovanito, forte, coraggioso e superiore a tutti, senza eguali al mondo. Non percepii allora nulla di quello che mi riservava il destino, sapevo solo che il sangue mi era diventato necessario. Ma fino alla mia morte ero solo un essere umano senza particolari poteri, solo dissoluto e crudele. Mi venne sempre più difficile trovare nuove prede e allora pensai ad un valido espediente, avere qualcuno che potesse aiutarmi. Avevo conosciuto una donna che aveva saputo tenermi testa, Audenarde, bellissima e altrettanto spregiudicata, donna che poteva essere benissimo considerata allora come una strega. Amava ogni forma di piacere e di violenza. Le chiesi di sposarmi e lei accetto' ma solo dopo aver saputo cosa doveva fare per me. Debbo anche precisare che per mancanza di giovani vergini mi dovevo accontentare sempre più spesso di ragazzi, giovani uomini che mentre uccidevo possedevo contro natura, la loro era comunque una forma di verginità, no? Audenarde non mostrava ...
... certo il suo vero essere.. così bionda e aggraziata, solo i lampi cupi dei suoi occhi cerulei facevano presagire la sua crudeltà. E lo era crudele... crudele all'eccesso. Era permanentemente in caccia, sapeva che doveva dare la precedenza a giovani donne vergini ma in loro mancanza doveva portarmi al castello qualsiasi altra preda, io ora dovevo cibarmi di sangue. Lei godeva di tutto... donne e uomini. Gli uomini erano effettivamente prede più facili, lei li irretiva... faceva loro intravedere cosa potevano avere e li aveva completamente in suo potere. Li portava al castello e li accoglieva nel nostro letto. A me piaceva osservarli prima della mia entrata in scena. La nostra stanza aveva un struttura lignea sul soffitto, io mi appollaiavo su quelle travi e guardavo lei che scopava l'uomo di turno. Lo spogliava... aveva l'accortezza di mettersi sempre in modo che potessi vedere bene. Aveva davvero un corpo magnifico... sontuoso. Due grosse mammelle sode e un largo deretano. Era un animale da sesso. Faceva distendere l'uomo, si chinava sul suo ventre mentre mostrava le sue natiche opulente e la sua bocca lo suggeva fino a svuotarlo. La notte era lunga per lei e sapeva che doveva sfinirlo. Si faceva penetrare ripetutamente nella vagina e poi anche nell'ano. E urlava... urlava il suo piacere! Infine... con l'uomo addormentato dallo sfinimento io scendevo ed era mio. Lei godeva ancora mentre mi vedeva penetrarlo... godeva delle sue urla, urla diverse ora... urla di terrore e godeva ...