Storie di vampiri. Sangue caldo a colazione.
Data: 11/04/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Tibet
... mentre mi vedeva bere il suo sangue. Mentre mi vedeva aprirgli l'arteria iugulare con i miei denti e bere il sangue zampillante. Lei a volte voleva bere il suo ultimo istante di vita, condividere l'attimo nel quale alla vita subentrava il nulla... la morte. Con le ragazze che abbastanza raramente circuiva, la cosa era diversa, loro erano mie. Lei poteva baciarle, suçchiare e mordere loro il seno, incollare la bocca alla loro vagina ma non di più.. In quelle occasioni non ero io a guardare ma lei. Non le legavo, godevo della loro resistenza mentre le violentavo. Mi piaceva essere segnato dai loro morsi e graffi. Audenarde assisteva masturbandosi, movimenti lenti... ma continui. Le sue dita accarezzavano la sua larga conchiglia e godeva... godeva di continuo, godeva di tutto. Spesso la cosa durava tutta la notte e il nuovo giorno che nasceva vedeva ancora una nuova morte... e io avevo sangue fresco a colazione. I corpi venivano sepolti nel giardino interno del castello, nel giardino delle rose nere, in fosse senza segni indicativi. Ecco qui finisce l'opera del fratello William il mio amanuense, l'uomo di dio, pavido e irrisoluto. Fu dopo queste pagine che sono un sunto di quanto gli dettai, che lo inchiodai alla parete come il suo idolo, cristo, e lo lasciai morire. Non lo bevvi il suo sangue, sapeva di stantio, come i suoi vuoti proclami di fede. Ora passo io a narrare, a scrivere, devo raccontarvi della mia ultima notte da essere umano. Audenarde era tornata dal suo ...
... peregrinare di caccia con un giovane uomo. Non era riuscita a trovarmi altro. Era bello davvero. Biondo e aggraziato nei modi e nel fisico. Come al solito io ero sulle travi del soffitto ed assistevo. Vidi subito che il trasporto con il quale Audenarde faceva sesso con il giovane era diverso. Più appassionata, quasi dolce. Incollava la bocca alla sua in lunghi baci. E gli amplessi? C'era tutto l'ardore di una donna innamorata, capii che lei non era più mia e che l'avrei avuta come avversaria nel gestire questa vittima. Mi montò allora una tale rabbia, un odio, una furia cieca, pensavo a cosa avrei fatto appena possibile, a come li avrei uccisi e avuti tutti e due. Ma la rabbia mi fece imprudente e con un movimento avventato caddi di schianto. Battei forte il capo sul pavimento e la vita terrena mi abbandonò. E venne il momento del cambiamento, il passaggio a uomo-vampiro, avvenne tutto naturalmente senza una particolare sensazione di disagio. Avvenne e basta. La mia vera trasformazione l'ho avuta solo dopo la mia morte. Ma che ne sapete voi? Conoscete il passaggio da uomo in animale? Non confondetemi con il lupo mannaro o licantropo, c'è una grossa differenza di fondo, quella trasformazione riguarda la nascita di un individuo, il vampirismo invece la sua morte. Sono necessari alcuni presupposti, essere senza battesimo, essere colpiti da "malamorte" e la necessità che tutto sia scritto nel libro del destino, essere quindi predestinati. Vissi consapevole tutto il periodo successivo alla ...