Storia di Penny
Data: 11/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: aliasir
Quella estate calda del 2003 scendevo al lago tutti i pomeriggi. La mattina aiutavo mio padre nella contabilità in officina, all'una correvo a casa, prendevo un panino e la borsa e scappavo al lago. Tempo un'ora ed ero sulla spiaggia, dove c'erano i miei amici.Il lago era un posto tranquillo, la gente affollava le rive solo la domenica, in mezzo la settimana non c'era quasi mai nessuno.Facevamo passeggiate lungo la riva, laddove un fitto canneto cresceva lungo le rive, a mangiare more, spaventando le rane, che saltavano in acqua davanti a noi.Ero con Giuseppe e Marco, camminavamo con i piedi in acqua, silenziosamente, perchè volevamo prendere le rane.Avevo 17 anni allora, avevo un ragazzo ma lavorava tutto il giorno, per cui ci vedevamo la sera. In genere sulla spiaggia c'erano anche altri ragazzi e ragazze della comitiva, ma quel giorno eravamo solo noi tre.Mi fermai ad ascoltare delle voci che venivano dal canneto. Feci cenno agli altri, dietro di me, di fare in silenzio e mi avvicinai, i piedi nell'acqua. C'era il capanno per il birdwatching e facendo attenzione a non far scricchiolare le assi entrai.Là il canneto era largo forse una ventina di metri... ma c'era un canale di uscita per le barche, in disuso, che dalla parte della terra si era chiuso. E così da fuori, con la barca, era possibile entrare con facilità all'interno del canneto, dove si allargava e c'era una specie di stagno, protetto dalle canne fittissime da tutti i lati. In quel laghetto nascevano le ninfee ed ...
... era un posto molto romantico. Il piccolo capanno da birdwatching si affacciava su quell'ambiente da sei-sette metri di distanza, coperto dalle canne.C'era una barca ferma e due persone. Quello che parlava era l'uomo, l'altra era una donna, sdraiata a prendere il sole. Riconobbi Marcello, il padrone di un ristorante del lungo lago che mi era molto antipatico. Si dava grandi arie di latin lover, a volte mi guardava come squadrandomi e faceva una battuta, sempre quella, su come stavo crescendo e che fra un po' sarei stata bona pure subito... e rideva in modo grossolano, mettendomi in imbarazzo.Marcello era in costume, con un remo cercava di spingere la barca verso dei fiori di ninfea. Ci riuscì e ne raccolse due."ecco qua... "disse, mettendo a posto il remo... "ti piacciono?""si molto belli..." disse la donna... e io ebbi un tuffo al cuore. La voce che avevo sentito era quella di mia madre. E ora che avevo sentito la voce riconoscevo anche i suoi capelli. Ma possibile?Che ci stava a fare mia madre lì? L'avevo lasciata a casa. Aveva detto che forse anche lei sarebbe venuta al lago. Ma... in barca con Marcello? Ero esterrefatta.Ci pensò l'uomo a interrompere il flusso dei miei pensieri, perchè senza togliere il costume, facendolo uscire da sotto, estrasse un pene lungo e largo, già abbastanza grosso, ponendolo fra i due fiori bianchi...dicendo: "e così? ti piacciono di più?""mmmhhh così sono bellissimi..." disse la voce di mia madre.Lui posò i fiori e s'inginocchiò davanti a lei. ...