1. Matteo e il mio weekend


    Data: 12/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: soldinohihihihi

    ... fotte un cazzo delle tue scuse, io voglio i fatti. Ti devo dare una lezione. Le puttanelle come te devono capire fin da subito chi è che comanda, se no se ne approfittano. Te lo devi meritare il mio cazzo, troia! Quindi ora cerca un bagno perché devi essere punito" Lo diceva con un tono deciso ed autoritario e la cosa in realtà mi faceva eccitare. Aveva ragione, non mi dovevo permettere di contraddirlo. Gli avevo detto che poteva fare quello che voleva quando voleva e, invece, già gli mettevo delle condizioni. Meritavo di essere punito. Cercammo il bagno della stazione. Era uno di quei bagni a pagamento. Che stronzata, pagare un euro a testa per pisciare, ma era l'unico bagno disponibile. "Adesso paga puttanella" disse sorridendo. Pagai il mio ingresso e il suo ed entrammo in bagno. Per fortuna essendo a pagamento era praticamente deserto. Trovammo solo un signore sulla cinquantina che si stava asciugando le mani e poi uscì. Appena rimasti soli mi spinse in un cesso e chiuse la porta a chiave. Mi tolse lo zaino dalle spalle e iniziò a rovistarci dentro. Io lo osservavo in silenzio, aspettando un suo ordine. Dopo un po' tirò fuori un aggieggino di plastica nero, di piccole dimensioni. " Che cos'è?" Dissi "È un mini vibratore, puttanella. Voglio che te lo infili nella fichetta.". Non avevo mai immaginato una cosa del genere. All'inizio pensavo volesse solo un pompino. "Abbassati i pantaloni" mi ordinò e io eseguii. "Abbassa anche le mutande!".Ubbidii e rimasi così davanti a ...
    ... lui. Seminudo, con pantaloni e mutande giù, con un evidente erezione che non gli nascosi. Volevo faglielo vedere eretto: ero la sua troia e mi faceva eccitare. Lui se ne accorse, ma in quel momento non era interessato al mio cazzo. "Girati" disse, e inumidendosi le dita con la bocca mi spinse in avanti, costringendomi ad appoggiarmi al muro del cesso. Lentamente mi aprì il culo con le mani, e iniziò a giocherellare con il bucchetto. All'inizio si limitava ai tastare i bordi, ma poi senza preavviso infialò tutto il dito. Mi piaceva sentirlo dentro, mentre ormai con decisione mi scopava il culo con le mani. Il mio cazzo era di marmo, e cominciavo a gemere di piacere. Sebbene non avessimo sentito rumori di gente entrare nel bagno, Matteo s'infilò in tasca il tampax e coprì i miei gemiti tappandomi la bocca con la mano libera. "Zitta troia o ci farai scoprire." E giù con le dita, sempre più dentro." Che bella fichetta che hai, è un po' stretta ma stai tranquillo che ci lavoreremo per bene in questi giorni" "pensaci tu" bofonchiai dalla bocca ancora tappata dalla sua mano. Continuò a infilarmi le dita nel culo per altri cinque minuti. Ne infilava anche due dentro, mentre lui ogni tanto mi toglieva la mano dalla bocca e se la passava sul pacco che si gonfiava. Si stava eccitando anche lui e per me questa era una gratificazione più grande dell'umiliazione che mi dava essere lì. Con le braghe calate e il culo scopato dalle sue dita, in un cesso della stazione. Tolse le dita del culo e ...
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