1. Matteo e il mio weekend


    Data: 12/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: soldinohihihihi

    ... bagno? Sei tu sei la mia latrina" si abbassò la zip dei pantaloni e se lo tirò fuori. Era ancora moscio, ma si intuiva che era un bel cazzone. lo guardavo avido, avevo aspettato a lungo di rivederlo, ma non potevo immaginare che il primo incontro con quel bel pezzo di carne fosse così. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare troppo a quello che stava succedendo, che dalla sua cappella inizio ad uscire un getto deciso di piscio caldo. Con l'uccello direzionava il getto per prendermi la faccia. Sentivo il suo piscio che mi colava giù, inzuppandomi la maglietta e i pantaloni. Sentivo l'odore forte della sua urina e iniziai ad eccitarmi come una cagna. la sentivo dappertutto addosso, tra i capelli, sui vestiti. "Apri la bocca puttanella" mi disse mentre mi riversava la sua copiosa pisciata direttamente sulla lingua. "Ti piace eh? Sì, che ti piace". La sentivo calda nella mia bocca cadermi giù dal mento e poi sui vestiti zuppi, fino a finire per terra formando una pozzanghera giallognola. Quando ebbe finito di pisciare mi guardò soddisfatto. " Ora puoi spogliarti, puttanella" mi aiutò togliermi la maglietta e me la strizzò addosso. Io avevo ormai perso ogni inibizione e tirai fuori la lingua cercando di raccogliere le gocce di piscio che cadevano dalla maglietta. Tolsi anche i pantaloni e le mutande e rimasi completamente nudo nella pozzanghera di piscio. Anche lui si tolse la maglietta e si abbasso pantaloni e mutande, rimanendo con quel bel cazzo ancora moscio. "Ora devi ...
    ... pulirmelo" Non me lo feci ripetere due volte. Inebriato da quell'odore forte, mi avvicinai al suo cazzo e inizia a leccarlo. Leccavo dalle palle sù fino alla punta seguendo le vene del suo membro. In quel modo lo vedevo cresce e diventare sempre più duro sotto i colpi della mia lingua. Era il mio momento. Fino a quel momento avevo subito tutto passivamente, ma quel pompino era la mia occasione per farlo eccitare come un porco. Sentivo il dovere di fargli il miglior pompino che avesse ricevuto. Quando fu abbastanza grosso, lo scappellai dolcemente e iniziai a lavorare il suo glande la lingua. Sapeva ancora di piscio misto a precum. Era afrodisiaco, avrei potuto vivere solo di quello. La mia lingua stava facendo bene il suo lavoro, perché il suo cazzo era duro come il marmo e Matteo cominciava ad ansimare di piacere. "Fai davvero dei pampini stupendi". Incoraggiato da quel complimento lo infilai tutto in bocca. Me lo spingevo fin dentro alla gola, cercando di arrivare a leccargli le palle con la lingua. Andavo su e giù lentamente per far abituare la mia gola alle dimensioni di quel membro. Quando arrivavo giù fino alle palle, allungavo la lingua per accarezzargliele. Continuai così per un po', fino a quando la gola si abituò e non ebbi più l'impulso del vomito. A quel punto iniziai a spompinarlo più velocemte, con più decisione. Matteo era in estasi. "No aspetta" mi fermò "Così mi fai venire e voglio fotterti il culo. Ora puoi togliere il vibratore" Mi disse sorridendo. Preso da quei ...
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