1. Pizzaiolo in vetrina


    Data: 13/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... finora. – rispose lui - Io pensavo a un pompino da un frocio, non di farmi sbattere il culo. Non immaginavo d’avere il buco così sensibile… Ma tu ce l’hai troppo grosso, però.”
    
    “Farò piano, - lo rassicurai – mi fermerò quando me lo dirai.”
    
    Sapevo d’averlo in pugno.
    
    “Oh, amico, non so. – esitò, infatti – Mai pensato di finire trombato.”
    
    “Prova, - insistetti – ti piacerà.”
    
    “Ma vacci piano.”
    
    Questo era il solo ok di cui avevo bisogno. Il cazzo mi sgocciolava, glielo puntai, al pertugio e diedi un colpetto.
    
    “Occazzo! – gemette lui – Fa un male cane!”
    
    “Rilassati, tesoro. Puoi prenderlo. Lo vuoi… vuoi davvero farti inculare.” mormorai, e centimetro dopo centimetro, scivolai lentamente nel suo condotto di scarico, esplorando ogni angolo e ogni cantuccio di quel vergine territorio. Poi rimasi fermo, mentre lo sfintere gli si stirava attorno alla mia turgida verga. Tommy si poggiò la testa sulle braccia, con il sedere puntato per aria.
    
    “Forza, frocione, - mugolò – fottimi!”
    
    Iniziai allora a pompargli il cacatoio. Lui diede un colpo all’indietro: dal che fui certo che poteva farcela.
    
    “Dammelo tutto!” sospirò infatti.
    
    Adoro quando un frocetto implora il cazzo, il mio cazzo. Lo trapanai fino in fondo alla pancia.
    
    “Ommerda! Mai sognato che sarebbe successo, che me lo sarei preso nel buco del culo! E’ strano… ma mi piace.”
    
    I coglioni, ormai stracolmi, mi facevano urgenza, rattrappendomisi alla base dell’uccello; così, iniziai a martellare a tutta ...
    ... forza il vergine buchetto del ragazzo. I suoi muscoli anali erano una morsa attorno al mio cazzo. Gli sbattei con furia il buco del culo.
    
    “Dai, fottimi il culo! – sbraitava lui – Più forte! Dammelo! Ficcamelo dentro tutto!”
    
    Al che mi liberai di tutti i freni e presi a martellare come un battipalo quella voragine in calore, come se quella fosse la mia ultima chiavata sulla terra. Nel giro di pochi minuti, il mio cazzo era una sbarra d’acciaio pronta ad esplodere. Spingendoglielo tutto dentro e poi tirandolo fuori fin quasi ad uscire, lo chiavai e lo scopai sempre più veloce.
    
    “Forza, bastardo! Sborra! Sborrami quella schifezza nel colamerda!”
    
    Sentendo l’osceno linguaggio di quel verginello e sapendo quanto desiderasse il mio sperma su per il culo, ruppi le acque e gli inondai le budella, devastandogli l’intestino con una fiumana inarrestabile.
    
    “Ah, sì! Cazzo, sì!!!” gridò Tommy.
    
    A quel punto, con il mio bisteccone in estasi nel suo buco del culo, il pizzaiolo si agguantò stretto l’uccello e prese a masturbarsi con frenesia.
    
    “Forza, tesoro, - lo incitai – sborra col mio cazzo nella pancia.”
    
    Lui continuò a gemere, intanto che si segava. Infine emise un ruggito e la sua bestia esplose. Io mi sentii le contrazioni del suo sfintere attorno al pistone, mentre lui scaricava una pozzanghera viscosa sul tappeto. Allorché glielo tirai fuori dal culo, Tommy collassò a terra nella sua stessa pozza di bagnato. E io mi lasciai cadere sopra di lui.
    
    La pioggia batteva ...
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