La caduta di Serena - Capitolo 11
Data: 17/04/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife
... la porta. Il tuo padrone aspetta.”Serena si coprì gli occhi con una mano… si ricominciava… non le davano un istante di tregua, non un momento in cui potesse essere fuori dal loro controllo.Stava esitando… e sapeva che questo non era apprezzato. Si alzò dal letto e nuda come le era stato ordinato si recò verso la porta… Ansia. Vergogna. Chi avrebbe trovato? Marco? Paola? O entrambi? Era quello che l’angosciava, il non poter prevedere cos’avessero in serbo per lei…La mano sulla maniglia… un ultimo respiro profondo, e poi aprì, facendosi scudo con la porta…Marco. A braccia incrociate.Ma Serena rimase a bocca aperta per un altro motivo… accanto a Marco, con una borsa in una mano ed un secchio nell’altra, stava Sonia, la ragazzina del negozio di a****li.“Buongiorno, puttana.” Disse Marco, secco.“Ma… che significa… perché lei qui??” chiese esterrefatta Serena, sempre nascondendosi dietro la porta.Marco avanzò, facendo segno a Sonia di seguirlo verso l’interno della casa. Serena non potè fare altro che scostarsi e lasciarli passare. Appena furono entrati, la donna ancora insistette con lo stupido gesto di coprirsi seno e figa con mani e braccia…Fu Sonia a chiudere la porta una volta entrati. La ragazzina era rossa in viso, notò Serena, ma aveva un sorrisetto compiaciuto che le faceva accapponare la pelle…“Su, Sonia, saluta la puttana.” Disse Marco, ora sorridente.“Buongiorno, gran puttana.” Disse la ragazza, guardando Serena che non riusciva a credere di avere in casa anche ...
... quella stronzettina… La fissò, odiandola… ma non riuscì a proferire parola.Marcon intervenne prontamente.“Dunque, puttana, meglio spiegarti. Sonia è qui perché si occupa della tua preparazione, stamattina. Voglio una cagna sistemata a dovere, e sarà lei a seguire queste piccole incombenze. Chiaro, puttana?”“Marco… ma… io dovrei… è una ragazzina… ti rendi conto?? Cosa pretendi mi lasci fare???” chiedeva Serena sconvolta.Lui non perse tempo. L’afferrò per i capelli, obbligandola ad abbassarsi, prima sulle ginocchia, poi a quattro zampe. Poi si rivolse a Sonia.“Collare e guinzaglio, prego.” Ordinò. Prontamente, la commessa mise la mano nella borsa, e passò a Marco gli oggetti, che lui provvide a far indossare a Sonia, che restava adesso remissiva, singhiozzando a capo chino. Poi l’uomo passò il guinzaglio a Sonia.“Bene Sonia. Procedi pure. Ti ho dato la scaletta da seguire… cominciamo prima dal farla pisciare, visto che la puttana a quanto pare ha fretta…”“Sì signore, dove…” chiedeva raggiante Sonia, praticamente ignorando Serena, l’unica considerazione derivava dal fatto che aveva iniziato a tirare il guinzaglio.“Seguimi.” Disse Marco semplicemente, incamminandosi verso la cucina. E Serena iniziò a comprendere…Si attaccò con le mani al guinzaglio, rimanendo comunque in ginocchio.“No Marco! Dove mi vuoi portare?? Non puoi! Non di giorno!!! Non puoi farmela fare in giardino!!!” quasi urlò Serena.Lui non si scompose. Tornò sui suoi passi, e si chinò fino a guardarla dritta negli ...