La caduta di Serena - Capitolo 11
Data: 17/04/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife
... messaggio.Buonanotte… come poteva esserlo, si chiedeva Serena, mentre spegneva la luce della stanza e accendeva quella che le avevano indicato… Poi si stese, con quel disagio derivante dal sentirsi osservata… con il fuoco nel ventre… le veniva da piangere, mentre artigliava le lenzuola, un gesto che doveva comunque celare, per non dare la soddisfazione a chi stava osservando…Un giorno assurdo si era chiuso… un giorno in cui era stata usata nei modi più indecenti… dall’essere mostrata come una puttana, all’essere costretta a leccare la collega… dall’essere schiavizzata da Marco, fino a ritrovarsi a implorare di godere… pure quando si era trovata al guinzaglio…E con angoscia, pensava che purtroppo era il desiderio di venire che imperava dentro di lei… mente e corpo… volevano possederle entrambe… e ci stavano riuscendo…Stesa immobile… non aveva nemmeno il coraggio di voltarsi rispetto al pc… mostrare ancora parti di sé… silenziosamente, le lacrime le segnavano il viso… poi, senza accorgersene, finalmente si addormentò.“Sveglia amore… sono le sette…” fu la voce del marito a farle aprire gli occhi. Per un attimo, le parve che il mondo fosse tornato alla normalità… Guardando gli occhi compiaciuti del marito, tornò brutalmente alla realtà. Nuda… la cam accesa… gli ordini…Schiava.Stefano colse l’apprensione nei suoi occhi…“Che c’è tesoro, un brutto sogno?” chiedeva lui, già vestito.Serena si riscosse… non doveva far capire nulla “Sì.. sì un brutto sogno… ma… già pronto tu?”“Non hai ...
... sentito la sveglia tesoro” disse lui, chinandosi sulla moglie per un bacio, accompagnato da una carezza sul seno, che generò subito una scarica nel corpo della donna “e così ti ho lasciato riposare un altro po’.” Gli occhi di lui accarezzarono il corpo nudo di Serena. “Purtroppo ora devo andare… tu non ti alzi?”Gli ordini. Ubbidire. La cam.“No… aspetto… aspetto ancora qualche minuto…” disse cerando di evitare di voltarsi verso il pc.“ok… allora io vado…” salutò l’uomo, uscendo dalla stanza. Un minuto dopo, Serena sentiva la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi… era sola.E sentiva anche un’altra cosa… l’ovvia esigenza di andare in bagno… pressante… ma non poteva muoversi fino a nuovo ordine. Incredibilmente, tre minuti dopo si augurava di ricevere ordini al più presto possibile, l’esigenza diveniva pressante, anche se tentava di non darlo a vedere davanti alla cam…E poi capì… Le venne quasi un sorriso amaro quando il pensiero la colpì…Chiedere il permesso. Era ovvio.Per ancora cinque minuti lottò con sé stessa per non cedere davanti a quella tortura assurda… considerò l’idea anche di infischiarsene degli ordini… di riprendersi i suoi spazi… ma… e poi? Sarebbe stata una vittoria che avrebbe portato a quali conseguenze…Un sospiro di rassegnazione. Avvilita, si mise in ginocchio sul letto…“Per favore… posso… posso pisciare?” chiese deviando lo sguardo. Nemmeno dieci secondi dopo, il telefono vibrò. Serena lo prese, con il cuore in gola.“Scendi nell’ingresso, nuda come sei, e apri ...