Il Gioco
Data: 20/04/2018,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: Caliban
... spalle lo spinse in ginocchio di fronte a lei.Lo afferrò poi per i capelli con la mano destra, costringendogli il viso verso l'alto. Con la sinistra sollevò la gonna sul davanti e lo spinse contro di se. Marco si ritrovò la bocca e il naso premuti conto la sua fica. L'aveva intravista solo un attimo, piccola, rosea, totalmente depilata.La gonna ricadde quindi sula sua testa e restò nel buio, totalmente avvolto dal suo odore, bagnato dell'eccitazione copiosa di lei. Sempre stingendogli forte i capelli, facendogli persino un po' male, lo costrinse a muovere le labbra su e giù, e lui comprese cosa voleva.Aprì la bocca e iniziò a leccare. In fondo aveva sempre amato il sesso orale, e si riteneva anche molto bravo in quello, quindi si applicò al meglio e continuò, variando a volte intensità, profondità. Spingendosi in fondo con inserimenti ritmici e poi stuzzicando il clitoride, succhiandolo e muovendosi in cerchi concentrici. La mano di lei lo guidava, accompagnava i suoi movimenti. A volte lo spingeva più a fondo a volte lo tratteneva. Si sentì usato, quasi fosse un nuovo genere di strumento di piacere femminile e nulla più.Dopo un tempo che non riuscì veramente a quantificare la sentì stringere di più i capelli, il suo sapore mutò e lei venne nella sua bocca. Un orgasmo forte, intenso. Infine aprì la mano e fece un passo indietro. La testa dell'uomo scivolò fuori dalla gonna. Marco rimase immobile, in ginocchio, ancora incredulo e visibilmente eccitato sotto la stoffa ...
... dei pantaloni.Lei si riassestò la gonna con le mani, lisciando le pieghe, quindi mantenendo un espressione assolutamente neutra, quasi non fosse successo nulla, Prese le cartelline dei documenti dalla scrivania e gli disse.- Avvocato, vado a terminare queste pratiche, se ha bisogno di me chiami. Buongiorno -.Si voltò e camminando lentamente arrivò alla porta, l'aprì, uscì e la richiuse dietro di se. Lasciandolo ancora in ginocchio, senza parole.Da quel giorno aveva tentato altre sei volte di indovinare il colore delle sue mutandine. Aveva sempre sbagliato... E subito. Il desiderio di lei stava diventando assolutamente immane, quasi un'ossessione.Finalmente oggi aveva vinto.La guardò a lungo, piegata sulla scrivania, la gonna sollevata. Aveva un culo davvero splendido. Brutalmente, con il piede le allargò le gambe, si sbottonò lentamente i pantaloni e si avvicinò. Entrò in lei voracemente. Era bagnata, molto ma anche stretta, la sentì aderire perfettamente al suo cazzo durissimo che iniziò a muoversi lentamente. Il piacere che in quel momento provava era incredibile. Non aveva mai desiderato prima una donna con tanta frustrazione.Dovette fermarsi un paio di volte per paura di godere troppo rapidamente. Lei non parlava, sentiva solo ogni tanto un lieve, trattenuto gemito. Aveva però voglia di sentirla di più, sentirla gridare magari. Uscì da lei e le allargò con le mani il sedere. Puntò il glande sul suo piccolo, roseo orifizio anale e iniziò a spingere, lentamente ma senza ...