1. La cagna - 3


    Data: 20/04/2018, Categorie: Etero Incesti Dominazione / BDSM Sensazioni Altro, Autore: Naughty Bard, Fonte: RaccontiMilu

    ... Attaccò prima la natica sinistra, mugolando, giuliva. Lo sentì sghignazzare e ne fu compiaciuta. Era sopraffatta da tanta prepotente mascolinità, sembrava incapace di smettere, incapace di staccare la sua lingua da quel corpo perfetto. L�odore che il ragazzo emanava dal centro, poi, le andò subito al cervello. Era l�odore dei boxer di poco prima, solo dieci, anzi cento volte più violento e prepotente. La bocca e il naso ne furono calamitati inesorabilmente e, nel giro di pochi secondi, Lucy si ritrovò a leccare con amore lo sfintere del ragazzino, allargandogli le natiche, famelica, per soddisfare la sua mefitica ingordigia. Il sapore era indescrivibile. La pelle del giovane era, prevedibilmente, sudata e nauseabonda ma a lei non pareva il vero. Chi altro le avrebbe mai permesso di fare questo? Senza pensare, le parole le si formarono sulle labbra e, tra una leccata e l�altra:�Grazie Colin... lick... lick... grazie davvero... lick... lick...� attaccò una sorta di assurda cantilena che fece esplodere il ragazzo in una fragorosa risata:�Hahaha!!! Prego, figurati, cagna!! Hahaha!!� si allargo le natiche con maggiore forza �Sfamati pure, mi raccomando! Non fare complimenti! Hahaha!!!� la ragazza ficcò il viso più a fondo possibile, in preda all�euforia.Ma stava succedendo davvero? Colin sentiva il muso di Lucy seppellito in mezzo alle sue chiappe, mentre la sua lingua lavava, lavava, lavava amorevole, lo schifo più immondo a cui si potesse pensare da quell�anfratto merdoso. Il ...
    ... ragazzo si chiese se fosse possibile scendere più in basso di così, per quanto ci pensasse non gli veniva in mente niente di più degradante ed umiliante. Al contempo continuava a compiacersi sempre più del potere che aveva sulla cagna. Un potere dal quale non si sarebbe mai più separato e che avrebbe usato fino al limite estremo.�Aaaahhh Lucy...� le disse sorridente, con voce soddisfatta e melliflua �...non sei contenta di aver trovato il tuo scopo di vita?� Lei continuava a mugolare eccitata ma trovo il modo di rispondergli:�Non sai quanto Colin... e devo tutto a te...� gli disse dolcemente, riprendendo poi il suo lavoro. Il bel giovane cominciò a ridere a quelle parole. Prima sommessamente, poi sempre più forte, non riusciva a smettere. La sottomissione totale di quella puttana gli lanciava scariche di adrenalina in tutto il corpo, che gli davano alla testa. Occorsero diversi secondi perché si ricomponesse. Poi le disse:�D�ora in avanti, ogni mattina voglio che tu venga in camera mia a leccarmi. Deciderò di volta in volta cosa farti leccare...� la informò �...ma voglio che tu lecchi tutto il mio schifo, che lo assapori bene e che lo ingoi, ringraziandomi del regalo che ti faccio...� il suo tono era, come sempre, gaio e leggero ma le sue parole inflessibili �OGNI VOLTA!� concluse.�Ooohh Colin...� gli rispose la voce innamorata �...mi rendi così felice!�Il ragazzo sghignazzò.Erano passati quasi dieci minuti da quando la ragazza si era offerta di leccare. Dieci minuti di dolce ...
«12...789...»