Osteria del Castello
Data: 20/04/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Edipo
Avevo bisogno di pace e tranquillità per ultimare un lavoro importante, così il mio amico Raf mi mise a disposizione per un paio di settimane una sua casa in un posto che non conoscevo. Pur avendo dato un'occhiata su internet rimasi ugualmente sbalordito. Si trattava di un vero e proprio borgo medioevale al quale si accedeva tramite una porta antichissima. Il termine castello con cui veniva indicato non era esatto perché l'unica fortificazione era una torre pendente che incombeva sul paese, tutto il resto erano antiche case sorte nella cinta muraria, per la maggior parte disabitate sia perché la gente del posto ormai risiedeva in una serie di palazzine e villette a schiera fuori delle mura, sia perché i frequenti sismi avevano lesionato alcuni edifici e allontanato altri proprietari. Così quelle antiche case erano affittate a giorni o a settimane a turisti che volevano provare l'emozione di trascorrere qualche tempo in un passato remoto. La casa del mio amico si trovava in una piazzetta in cui si affacciavano il municipio, la torre civica pendente, una fontana antichissima e l'antica porta, sormontata da una torre campanaria che suonava ogni quarto d'ora e alla quale mi abituai prima di quanto pensassi. L'interno della casa era un susseguirsi di scale che salivano e scendevano, con ripostigli e un soppalco in legno che incombeva sulla grande stanza che fungeva da cucina e da soggiorno. Il giro completo del paese antico richiedeva pochi minuti e nella mia prima escursione ...
... l'unico essere vivente che incrociai fu un gatto. Non avevo mai provato prima la sensazione di camminare in un paese fantasma, tra case vecchie di secoli e mi chiedevo come mai un posto del genere non fosse stato scelto come set cinematografico. Per mangiare il mio amico mi aveva consigliato l'unico locale che ancora si trovasse all'interno delle mura, dissuadendomi dal recarmi nelle varie pizzerie e trattorie sorte nella parte moderna, tutte mediocri. All''Osteria del Castello si mangiava bene, cucina tradizionale in un locale antico e suggestivo, e poi, aggiunse Raf, c'era l'ostessa che era il dessert ideale. Non volle aggiungere altro, così, incuriosito mi recai la prima sera nel piccolo locale. All'interno c'era posto soltanto per sei o sette tavoli e a parte la presenza incongruente di un televisore sembrava davvero un'osteria dei tempi andati. Tavoli di legno rifatti in stile antico, panche al posto delle sedie, scaffali con una lunga fila di bottiglie, un camino con alari non saprei se davvero antichi o no, in un angolo un'intera armatura con tanto di spada e infine, come si usa da quelle parti, uno scaffale con libri da sfogliare tra una portata e l'altra. Quando entrai un solo tavolo era occupato da una famiglia milanese in vacanza. Mi sedetti ad un tavolino minuscolo, giusto di fronte all'armatura e una giovane donna bionda venne da me. Aveva un bel sorriso, un viso gradevole ma più che bella era piacevole da guardare. Indossava un grembiule su degli shorts che le ...