1. Chi ben comincia


    Data: 21/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... delle carezze, Fabio non si era accorto di questa esplosione di vitalità ma d’un tratto fu attirato dall’odore pungente che i succhi di quella matura virilità emanavano.
    
    Inconsapevolmente allungò una mano verso l’inguine dell’amico, ma appena sfiorò il glande bagnato, la ritrasse di scatto, si sciolse dall’abbraccio, e si tirò indietro abbastanza da poter ammirare con agio il portento.
    
    “Accidenti…”, esclamò Fabio incredulo, sfiorando l’asta ancora nascosta con la punta delle dita.
    
    “Che ne dici?”, lo stuzzicò Andrea.
    
    “Accidenti…”, ripeté leccandosi il labbro superiore con una luce cupida nello sguardo.
    
    Con un ghigno, Andrea si agganciò l’elastico degli slip e si abbassò la cintura sotto lo scroto, facendo così scattare in avanti l’enorme randello non più trattenuto dalla stretta dell’elastico.
    
    “Cazzo, che bestia…”, mormorò Fabio con un filo di voce, mentre impugnava quell’organo il cui spessore era proporzionale alla lunghezza.
    
    Con un guizzo, Andrea si sfilò del tutto gli slip e li gettò fuori dal letto. Fabio era già nudo da un pezzo.
    
    “Dai, puttanella, - ronfò Andrea, ormai arrapato – fammi vedere quello che sai fare… Serviti pure.”, e si adagiò supino, allargando le gambe portandosi le mani dietro la nuca.
    
    Continuando a impugnare il gambo massiccio con la destra, Fabio gli soppesò i coglioni con la sinistra, poi lentamente si chinò, inebriato dal sentore pungente che si sprigionava dal glande bagnato, e leccò la goccia di sugo traslucido che ...
    ... sgorgava metà dal taglietto. Il sapore salmastro gli si diffuse sulla lingua e sembrò come scuoterlo: preso, allora, da una frenesia improvvisa, iniziò a slinguare avidamente la bava collosa che ricopriva l’intera superficie della cappella. Ma quando fece per prenderla in bocca e iniziare a succhiarla, la rosea capocchia risultò talmente grossa da entrargli fra le labbra solo fino a metà.
    
    Allora, incoraggiato dai gemiti dell’altro e dai fremiti di piacere che gli vibravano sotto la pelle, Fabio riprese a leccare ingordamente la grossa cappella nuda, andando sotto i bordi con la punta della lingua, mordicchiandogli con le labbra il filetto, slinguando con foga nell’ampio taglietto ed eseguendo nel frattempo un lento movimento su e giù con la mano stretta alla base del cazzo.
    
    Andrea cominciò a sentire il piacere irradiarsi sempre più forte in tutte le fibre del suo corpo; cominciò a spasimare sospirando e ogni suo sospiro, ogni suo spasimo accendeva Fabio di ulteriore libidine, spingendolo ad incrementare la sua azione su quell’incredibile cazzo, ormai teso allo spasimo.
    
    Il flusso di presborra cominciò a farsi più copioso e Fabio lo leccava con vera
    
    ingordigia, pregustando il dono dell’orgasmo ormai imminente, quando:
    
    “Oh, oh, oh…. No, cazzo, mi fai sborrare!”, lo interruppe Andrea, spingendogli via la testa dal cazzo, che rimase a vibrare a mezz’aria.
    
    “Perché? – mormorò Fabio, leccandosi le labbra bagnate di sugo – non vuoi venire?”
    
    “Certo, tesoro… - ansimò ...