1. Le feste a casa di alda


    Data: 21/04/2018, Categorie: Lesbo Autore: _lucrezia_, Fonte: Annunci69

    ... spettacolo è piaciuto, io e Giovanna ci guardiamo e poi ti diciamo che sì insomma, forse potevi fare di più per il biglietto che abbiamo pagato e ci ridiamo su tutte e tre.
    
    Dopo dieci minuti finalmente arriviamo ad una stradina che partendo dalla statale si inerpica per il bosco, tu svolti lì e dici che siamo praticamente arrivate, facciamo cento metri si e no e girata una curva ti vediamo sfilarti la giacca della tuta poi ti giri a busto nudo e sorridendo ci dici, "benvenute a casa mia".
    
    A dire il vero io non vedo case ma so che è spersa nel bosco, tu contini a camminare e sgambettando un po' ti sfili anche i pantaloni della tuta restando completamente nuda, giochi facendo qualche passo di danza e noi ridiamo ma in realtà siamo solo eccitate dalla vista di questa dea dei boschi; hai lanciato all'aria i tuoi vestiti, poi raccogli la giacca e frughi nelle tasche, ne estrai una chiave e la ributti tra i cespugli, noi ridiamo ma non capiamo se sei drogata a cosa poi all'improvviso comprendiamo, tra i cespugli dove hai lanciato i vestiti si scorge un alto cancello seminascosto tra la vegetazione, siamo arrivate a casa, la tua casa, il tuo buen retiro.
    
    Tu apri il cancello ma non entri, ti giri e ci guardi severa, noi ci ammutoliamo e ti guardiamo interregandoci su cosa dobbiamo fare, tu ridi e ci dici ridendo: "ragazze da qui in avanti niente vestiti, voi ridete ma non avete capito che vi dovete spogliare? Nude! Vi voglio nude cazzo!"
    
    E' un attimo, io mi giro e tiro ...
    ... giù i leggings a Giovanna, poi mi slaccio la gonna che cade a terra, sono i camicia maglione e calze e inizio a togliermi il maglione mentre in un lampo Giovanna è già nuda, io finisco di spogliarmi li in strada, poi raccogliamo i nostri indumenti e li infiliamo nel sacco della spazzatura che ci porgi; io sento la nuda terra sotto i piedi e mi lascio pervadere da un senso di libertà e con questa sensazione che entro nel paese delle meraviglie.
    
    Il giardino è pieno di erbacce oramai secche dato il tempo, rimangono solo le alte siepi di bosso, biancospino e chissà cos'altro assolutamente mal tenute ma che celano perfettamente la vista verso ogni dove del tuo reame, in fondo la casa, a due piani, una porta, due finestre ai lati al primo e al secondo piano, al centro un piccolo terrazzo sopra la porta d'ingresso a formare una piccola veranda, decente non grandissima e nemmeno piccola, la vernice sui muri un po' scrostata, avrebbe bisogno di una riverniciata, ma è in sintonia col giardino.
    
    Tu ci fai entrare, dentro è pulita, fredda, ho la pelle d'oca già da un po', diciamolo pure certe cazzate si fanno d'estate, d'inverno ci si prende la polmonite a stare nude all'aperto anche se ci si fa prendere dalla goliardia e dalla voglia, però la casa è bella e nel salone c'è anche un camino, ti chini su di esso e inizi a trafficare con la legna già ben impilata, un attimo e le fiamme dardeggiano il loro rosso bagliore, io guardo la tua schiena e le tue natiche, rese sporgenti dalla tua ...