Caro diario
Data: 25/04/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: InchiostroEMente, Fonte: EroticiRacconti
... e così decisi di dedicarmi a me facendomi una doccia. Così feci. Dopo un'ora uscii dal bagno e mi vestii. Per la sera optai per degli abiti sportivi ma al tempo stesso eleganti. Avevo appena finito di vestirmi che sentii un rumore forte, simile ad un mobile caduto, provenire dalla camera di mio figlio. Incuriosita andai a vedere. La porta era socchiusa e vidi mio figlio con la mano insanguinata. Naturalmente entrai e chiesi spiegazioni. Luca dapprima mi respinse dicendo di non preoccuparmi, poi però mi sedetti e parlammo per una mezz'ora. Il risultato di tanta rabbia fu che voleva mollare gli studi. Credimi caro diaro, volevo sprofondare. Nella nostra famiglia tutti sono laureati e noi ci teniamo molto a queste cose, specialmente i miei genitori ed i miei suoceri. Naturalmente l'amore che una madre ha per il figlio va oltre un titolo di studio, però non nego che mi darebbe un immenso piacere vedere mio figlio laureato. So che comunque un titolo importante serve, e poi per la facoltà da lui scelta vi sono sbocchi specialmente all'Estero, anche se l'Italia abbonda di meraviglie. Tornando al fatto: un'ora dopo ero in camera con mio figlio tentando di fargli cambiare idea. Non volevo crederci ma voleva mollare gli studi causa il “non frequentare più nessuno perché debbo sgobbare e studiare come un mulo”, stando alle sue parole. Praticamente gli amici di mio figlio non lo stavano più invitando alle loro uscite, salvo le partite di calcetto. Le amiche praticamente le vedeva una ...
... volta ogni tanto. I suoi amici d'infanzia non hanno preso una via di studi e così pian piano si sono un poco allontanati, causa vie diverse della vita (e per alcuni meno male vista la piega che hanno preso). Senza tergiversare oltre, ti scrivo caro diario perché quella sera, di punto in bianco, mio figlio dice: “continuerei gli studi se almeno avessi sfoghi continui. Ho le palle piene!”. Capisci ? Mio figlio aveva esordito con una frase tale. Aveva esordito con un linguaggio mai usato innanzi a sua madre o comunque in famiglia. E soprattutto con un linguaggio troppo intimo. Rimasi stranita, molto. Rimasi turbata, molto. Incredula a dir poco. Domandai spiegazioni di quel suo modo di fare, e mancò poco che mi mandò a quel paese. D'un tratto avevo il cuore quasi in frantumi. Un anno fa , quel 10 febbraio, mi resi conto che mio figlio era come diviso a metà, quando io conoscevo solo una metà e di quella metà forse ero a conoscenza di una maschera che indossava. Mio marito rincasò poco dopo e così la conversazione terminò lì. Al biliardo diedi il peggio di me per la situazione. (Nei giorni successivi vedevo mio figlio sempre inquieto ma non volli dire niente. Lo vedevo nervoso come non mai. Non sapevo cosa fare). 16 febbraio, Italia Centro Meridionale: Caro diario, Per giorni non affrontai il discorso con mio figlio. Era un lunedì mattina e mi ero preparata per uscire, quando mio figlio entrò in cucina appena alzatosi dal letto. Non era presto e quindi chiesi dell'Università. Luca ...