Caro diario
Data: 25/04/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: InchiostroEMente, Fonte: EroticiRacconti
... due piani, altrimenti non so come avrei fatto. Oltre che la mia casa ed in particolar modo la camera di mio figlio, anche la camera degli ospiti di mia sorella ora celava il mio segreto. Sì caro diario, in quella camera quel giorno per due volte feci un pompino a Luca, che oramai stava prendendo confidenza anche con il darmi il ritmo che desiderava al momento, portando la sua mano o entrambe le mani sulla mia nuca. Avevo notato come fosse particolarmente interessato al mio trucco. Essendo una donna che ama l'eleganza e con essa il bel trucco, io opto spesso, sempre direi, per gloss molto pesanti od anche lucidalabbra. Quel giorno il colore che usai era in tinta con il mio vestito ed il mio smalto: rosso fuoco. Ovviamente furono dei pompini direi abbastanza passionali, anche perchè forte del fatto di non trovarmi in casa mia, dovevo accellerare l'eiaculazione di mio figlio che, copiosa come sempre, arrivò. La camera degli ospiti di Daniela è provvista di un bagno, e ciò giocò nella scelta di quel luogo. Non riuscendo ad ingoiare tutto lo sperma di Luca, il resto colò in terra e nel mentre io stavo sistemandomi in bagno, rinfrescandomi e truccandomi nuovamente, mio figlio stava pulendo il suo piacere, esausto. Mentina in bocca e di nuovo fuori come se niente fosse. Circa due ore dopo la medesima situazione, con la medesima uscita dopo l'eiaculazione, solo che la seconda volta venne meno, fu meno duro e non mi spinse il capo. Caro diario, cosa non fa una madre per il proprio ...
... figlio? Già... 20 maggio, Italia Centro Meridinale: Caro diario, Sono arrivata a portare sui tuoi figli ciò che scrissi nei piccoli appunti in altri piccoli foglietti in quei giorni. Quel giorno poi, quel 20 maggio, non potrei scordarlo pur senza foglietti: ero andata a vedere mio figlio ad una partita di calcetto, dove fra l'altro avevano vinto in modo egregio. Fra gli spalti, con altre madri (amiche che conosco da sempre) si rideva, si scherzava e naturalmente si faceva il tifo per i rispettivi figli. Nessuna di loro naturamente immaginava della mia intimità con Luca. Solo tu lo sai, caro mio confidente, caro diario. Terminata la partita, ci mettemmo in auto per far ritorno in casa quando mio figlio fece una delle sue richieste. Non ero elegante quel giorno, ma sportiva: avevo dei pantaloni jeans, scarpe da ginnastica, una maglia bianca normalissima con dei motivi scuri a ricami ed un gloss violaceo. Mancava un'ora al pranzo, e sicuramente non si sarebbe, come al solito, mangiato in orario; quindi accostai la macchina in una zona isolata e boschiva per fargli un pompino. Il tempo non era bello, però faceva caldo. La mano non la mise sulla nuca quella volta, quindi potevo farglielo tranquillamente. Quando lo faccio a modo mio, lo faccio con calma, soffermandomi spesso sul glande per baciarlo. Dopo una ventina di minuti passati a fargli il pompino, Luca venne, ma se non ricordo male non in modo copioso (anche perché eiaculava si può dire tutti i santi giorni). Fu quel giorno, ...