1. Margherita dolcevita -5° parte: vienimi dentro-


    Data: 25/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LoSguardoIndiscreto

    ... seno, alle cosce, alla fica ed esponendo così il suo giardino di Venere, quello che -ora lo sapeva, lo voleva!- sarebbe stato il parco giochi per quell’uomo che la stava guardando.
    
    Angelo, dal canto suo, non poteva e non voleva nascondere la sua eccitazione, che ben si notava spingere sulla patta dei suoi calzoni eleganti e che lui non si curava di celare, anzi: mentre fumava, con una mano era sceso a stringere il cazzo sopra la stoffa dei pantaloni, gratificando Margherita con la forma di quel pene eccitato.
    
    Margherita aveva deciso di non farlo più aspettare, di non poter aspettare oltre lei stessa: a quattro zampe si stava avvicinando alla poltrona, guardando Angelo fisso negli occhi, con un’aria più di preghiera che di sfida. Quando era arrivata ad una distanza sufficiente, Angelo aveva alzato un piede, poggiandolo alla spalla di lei, per fermarla “Ora toglimi le scarpe” le aveva ordinato.
    
    Mai, mai prima Margherita aveva tolto le scarpe ad un essere di sesso maschile che avesse più di 5 anni, ma, adesso, quell’ordine le sembrava la cosa più giusta e naturale da fare. Sostenendo il piede destro di Angelo con la sua mano sinistra, stava slacciando le stringhe di quelle scarpe nere e ben pulite e le allentava per poter allagare la tomaia sopra la linguetta, adesso sfilava la scarpa dal piede, sempre sostenendolo con la mano sinistra e … aveva portato la scarpa al naso, sì, per sentirne l’odore: un odore di piedi puliti, un odore vero, non alterato da alcun profumo; ...
    ... dopo aver posato la scarpa si era piegata sul quel piede poggiando il viso sulla calza, che ancora copriva la pelle, e lo aveva baciato, poi, poggiando delicatamente il piede a terra, aveva portato le mani sulla gamba, sotto i pantaloni, per sfilare la calza. Eccolo lì ora, nudo, maschile, grande. Margherita aveva istintivamente portato quel piede sul suo viso, aveva poggiato la guancia sulla pianta del piede, sentendone il calore e, poi, lo aveva baciato, prima in modo discreto, poi sempre più voluttuoso: tutta la pianta, poi il dorso, poi i lati e, infine, tutte le dita, una ad una, prima di prenderle in bocca e succhiarle, spompinandole come fossero tanti piccoli cazzi, passando la lingua tra le dita, poi poggiandoselo sulle tette, sui capezzoli duri ed un mezzo alle gambe, strusciando la fica sulla pelle del suo Signore. Angelo l’aveva lasciata fare, giocando col clitoride di Margherita con l’alluce, quando lei lo aveva portato sotto di se. Margherita aveva fatto lo stesso con il piede sinistro e, questa volta, Angelo non era rimasto solamente a guardare e godersi il servizio: aveva slacciato i suo pantaloni e tirato fuori un cazzo duro e grosso e con la cappella viola dalla mutande e si stava segando, con un piedi in bocca a Margherita e l’altro tra le sue cosce, stuzzicando la sua fica.
    
    Aveva alzato il bacino e Margherita, colto il segnale, s’era affettata a sfilare i pantaloni dalle cosce di lui, si era, poi, fermata guardandolo, come a chiedere cosa volesse adesso. ...