Margherita dolcevita -5° parte: vienimi dentro-
Data: 25/04/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LoSguardoIndiscreto
... piccoli morsi il ventre di Angelo; sentiva, sul mento, i peli ch’eran rimasti sul pube di quel cazzo glabro; aveva affondato il naso nell’inguine del suo maschio, tra i coglioni e le cosce, e ne inspirava l’odore: era un odore di maschio, sì, pulito, ma maschio, sapeva di muschio e di sesso e, mentre respirava quella carne, si godeva la verga di lui sul viso, sulla guancia. Angelo aveva ancora le dita tra i suoi capelli, la lasciava indugiare tra le sue gambe e, adesso, ne guidava la testa più sotto, sui suoi coglioni, che Margherita s’era affrettata ad annusare (anche questa volta) prima di lambirli con una lingua avida, prima di succhiali, unno per uno, dentro la sua bocca, prima di salire, con tutta la lingua, sull’asta di quell’uccello duro e caldo e affondare la sua bocca su quella cappella paonazza. Margherita aveva fermato la sua corsa appena imboccata la punta del cazzo di Angelo e, con la lingua, ne percorreva la corona, la dove la carne è più sensibile, e stuzzicava il frenulo, e si infilava nello spacco del glande; poi aveva proseguito la sua corsa, imboccando l’uccello più a fondo, sempre più giù, fino a sentirlo in gola, fino a che il suo naso fu contro la pelle del pube di Angelo, fino a soffocare. Aveva rialzato la testa, lasciando una fila di bava ad unire le sue labbra e quel pezzo di cane di maschio, aveva ripreso fiato e s’era buttata di nuovo a succhiare. Su e giù. Su e giù. Stringendo. Mungendo. Leccando.
Angelo, adesso, teneva Margherita per la testa ...
... con due mani e le dava il ritmo del pompino, ora più veloce, ora più lento, ora più profondo, ora di nuovo veloce, ora fermo in fondo alla gola. Margherita lacrimava e sorrideva, mentre alzava gli occhi per vedere la faccia estasiata di Angelo, sentendo la sua voce mugolare di piacere.
“Fottimi!” aveva detto Margherita, staccandosi dal cazzo e Angelo, come se sapesse che lo avrebbe chiesto in quel momento, le aveva tirato uno schiaffo in viso, lasciandola attonita, smarrita, prima di afferrarla ancora per i capelli, alzarla, alzandosi lui stesso dalla poltrona, e girarla a pecorina su quella stessa seduta. Mentre Margherita schiacciava il suo seno contro il velluto della poltrona, alzava la testa all’indietro e sentiva il nerbo di Angelo fasi strada nel suo ventre, riempirla in modo volitivo e dominante e sbattere contro il suo utero, dandole una sensazione di invasione totale e stupendola per essere colpita, là, dove il mini cazzo del marito non aveva mai saputo arrivare. Angelo pompava tenendola per i fianchi “Oddio sì! Quanto ti godo Margherita. Quanto mi piaci cagna” le diceva “prendimi, prendimi. Tu sei un paradiso. La mia troia e il mio paradiso”. “Sììììì” gridava lei “Sbattimi. Fottimi. Riempimi. Fammi godere Angelo, fami godere! Adesso. Ancora. Ancoraaaaa…..Vienimi dentro!!!! viimi dentrooooo...”.
“Vengo Cagna. Vengo” urlava Angelo in risposta, riempiendo la fica di sborra, nello stesso istante in cui Margherita esplodeva in un orgasmo che la squassava, che la ...