1. Passeggiata dopo cena


    Data: 25/04/2018, Categorie: Etero Autore: torromato

    ... faccio mi viene da vomitare “ invece il cazzo di quell’uomo era sceso giù fino in gola. La odiavo, le rompessero il culo per farlo diventare elastico come una figa. E nello stesso tempo mi rodevo il fegato perché l’avevo persa, non era possibile una cosa simile, eppure era così.
    
    E poi dove si sarebbe trasferita, quella notte ero sicuro avremmo ancora dormito assieme, ma avevo paura, temevo che ci fosse un'altra sorpresa, me la sentivo e così fu, facemmo il brindisi per l’affare concluso, un contratto di cessione a tempo determinato, ma non era per un oggetto o per un lavoro, la ceduta era Clara …..quel brindisi ci fu e Clara bevve quel bicchierone d’acqua fresca e frizzante….
    
    ^ Quell’uomo mi affascinava e non capivo che cosa avesse, volevo andare fino in fondo, volevo diventare sua schiava e nello stesso tempo avrei voluto fuggire da li e da tutti anche dall’architetto che cosa mi stava succedendo, mi ero annullata mangiando la torta, ero diventata in quel momento un animale a tutti gli effetti….la torta ornata dallo sperma di mio marito , lo avevo visto scendere dalla bocca di quella donna, quei filamenti bianchi che si erano confusi su quella fetta di cioccolata e l’ordine perentorio “mangia” e io avevo mangiato, il sapore della cioccolata, il sapore del piacere del mio uomo, avevo chiuso gli occhi e mi ero sporcata di tutto, avevo immerso letteralmente la testa in quella ciotola zincata e poi per finire le ultime briciole le avevo raccolte con la lingua , avevo ...
    ... pulito tutto, sapevo di avere tutti gli sguardi calamitati su di me, ma mi piaceva, guardavano il mio corpo , guardavano il corpo di una “cagna” che mangiava. Bevvi, bevvi anch’io, Presi la pastiglia, mi dissero che era un leggero calmante visto tutto quello che avevo vissuto in quella serata …….lo seppi dopo, quella pastiglia era un diuretico….le torture stavano iniziando……..La serata ormai si stava concludendo e lo scopo di quell’uomo era stato raggiunto, ero sua, schiava in corpo e in carne, ora dipendevo da lui, i miei sogni si stavano avverando, dove sarei andata a dormire, avevo “paura” l’inquietudine si era impossessata di me, che cosa avrebbe escogitato ancora? E devo dire che di fantasia ne aveva . Ormai io ero sempre in ginocchio, completamente nuda e dopo la firma avevo cambiato posizione, non ero più ai piedi di mio marito ma ai piedi di quell’uomo, il “padrone”, mio marito era come un estraneo, ma la sua patta dei pantaloni non mentiva, aveva il cazzo duro; il porco era eccitato. Quella frase saluta i signori e ringraziali e parla ad alta voce, ti voglio sentire bene, scandisci le parole. E io ero sempre lì in ginocchio, gli altri ormai erano in piedi, mi girai verso di lui e quell’uomo, con voce seria mi passò le parole che dovevo scandire, e le ripetei ad alta voce.
    
    “ La schiava di ……..saluta i suoi ospiti, spera di essersi comportata bene….i suoi buchi e la sua bocca sono sempre a vostra disposizione tutte le volte che me lo permetterà il mio padrone”
    
    Mi ...
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