1. L'amministratrice di condominio (terza parte)


    Data: 26/04/2018, Categorie: Etero Autore: pegasoduo

    Il giorno dell'incontro non tardò ad arrivare.
    
    Ci eravamo dati appuntamento presso il suo studio per controllare tutta la contabilità del condominio.
    
    Non fu facile dirle di mostrarmi tutte quelle scatoffie e fui anche abbastanza indelicato ma, ormai avevo capito che con lei la delicatezza non serviva e anzi l'eccitazione saliva quando veniva oltraggiata o guidata da un essere più forte.
    
    Entrai nel suo ufficio che era quasi ora di chiusura, quando mi vide entrare divenne paonazza in volto, era presente una sua parente e suo marito, un ometto giovane ma senza significato.
    
    Mi presentai salutandoli senza grande enfasi e sul volto di lui vidi qualche ruga che non prefigurava nulla di buono.
    
    Sicuramente lui sapeva che ero lì perchè avevo più volte chiesto le dimissioni della sua giovane mogliettina per la sua incapacità a gestire le pratiche d'ufficio ma non credo immaginasse come la stessa stava divenedo una amante godereccia nella mie mani.
    
    Portarla a squirtare fu semplice e faceva denotare una voglia di sesso repressa dalle convinzioni religiose che manifestava e forse dalla inadeguatezza del suo compagno a soddisfarla.
    
    L'avevo vista sempre vestita in castigatissimi e innocui jeans, scarpe ginniche e camicie merlettate, oggi invece vestiva diversamente.
    
    Pensavo l'avesse fatto per me ma scoprii subito che c'era altro.
    
    Mentre mi porgeva il plico di documenti che avevo richiesto, la vidi abbassare lo sguardo per non incontrare il mio che era fisso su di ...
    ... lei, vidi la sua mano tremante e notai, ancora una volta che, muoveva ritmicamente le gambe sotto la scrivania come faceva nello scorso incontro.
    
    Sapevo che quel ritmo non era nervoso ma, era un modo di darsi piacere senza toccarsi, lo faceva perchè quel gesto faceva attrito tra il suo sesso e il tessuto del suo intimo e provava piacere.
    
    Mentre scorrevo piano ogni documento, ascoltai il marito chiederle come fosse andato il suo corso l'esame di aggiornamento e lei dopo avegli detto che era fiera del suo operato gli disse che anche il suo abbigliamento quasi mondano l'avesse aiutata in quell'ambiente fatto di professionisti del settore.
    
    Si sentiva raggiante, voleva che lo sapessi e che quell'abbigliamento non era una dedica per me.
    
    Iniziai allora con domande stancanti circa la documentazione, volevo stancarla e umiliarla, sapeva che sarebbe stata una serata lunga e lo disse al marito in mia presenza.
    
    Lei lo liquidò dicendogli di attenderla a casa e preparare qualcosa per cena e lo congedò.
    
    Guardai il marito negli occhi come a dirgli di congedarsi e lasciarci lavorare e vidi ancora una volta quello sguardo.
    
    Voleva fulminarmi ma, abbassò lo sgurado e insieme alla parente presente si dileguò.
    
    Lo vedemmo andar via, sentimmo qualche parola rivolta alla parente poi l'auto partì.
    
    Eravamo soli e lei non alzava il volto, mi alzai dalla mia sedia posta di fronte a lei, oltre la scrivania, presi un documento e aggirai quell'ostacolo fatto di plastica e formica e ...
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