1. L'amministratrice di condominio (terza parte)


    Data: 26/04/2018, Categorie: Etero Autore: pegasoduo

    ... mi posi si fianco a lei.
    
    Mi stupì il profumo che sentivo, era la prima volta.
    
    Un profumo dolce ma non aggressivo, si insinuava nelle mie narici divenendo afrodisiaco.
    
    Mi avvicinai al suo orecchio e le dissi che potevamo smettere di fingere.
    
    Alzò lo sguardo e i suoi occhi sorrisero dietro le lenti da porca che indossava, calai le mie mani sulle sue gambe e scoprii qualcosa di diverso.
    
    Indossava un vestito nero con le spalline, arrivava sopra al ginocchio per l'altezza di una mano, indossava dei collant e dei tacchi almeno di 10 centimetri.
    
    Era una donna diversa dalle altre volte, era vestita da femmina ma, toccandole la gamba e risalendo scoprii che non erano collant ma autoreggenti.
    
    Il mio volto era interrogativo, lei capì e disse che con se aveva dei collant, che il marito non sapeva che indossava delle calze autoreggenti e fu allora che capii che quella trasformazione mi era dedicata.
    
    Il mio sesso pulsava nel pantalone e lei tremava al mio tocco.
    
    La feci alzare e per la prima volta la baciai, lei rispose a stampo ma la mia lingua si aprì un pertugio e lei rispose con una foga che pensavo non le appartenesse.
    
    Aderì al amio corpo come un mollusco allo scoglio, strisciava le sue mani sul mio dorso mentre io afferravo le sue natiche scoprendo come fossero nude se non per un filo che le divideva, un filo di stoffa.
    
    La troia si era vestita per me e si stava trasformando.
    
    Sedetti sulla sua poltrona da scrivania e le dissi di sfilare per ...
    ... me.
    
    Lo fece esitando e quando lo chiesi con più forza, prima andò a chiudere l'ufficio a chiave e poi si posizionò davanti a me, mi diede le spalle e la vidi incedere piano, quasi titubante.
    
    La camminata si faceva sempre meno esitante e ora vedevo una donna davanti a me, non era più quella ragazzina che avevo conosciuto.
    
    Una donna sposata e vogliosa di maschio.
    
    Decisi di osare e chiederle di togliere quel vestitino.
    
    Mi guardò seria, non se la sentiva, avrebbe voluto che spegnessimo la luce e mi venne un'idea.
    
    mi alzai e accesi la luce nell'altra stanza (dovevamo mantenere un certo contegno nel momento che fosse tornato suo marito), chiusi quella porta che divideva le due stanze e spensi la luce in qualle dove eravamo noi,
    
    Mi diressi a tentoni verso la sua scrivania mentre lei rimaneva ferma a centro della stanza.
    
    Sedutomi, accesi la lampada da scrivania che direzionai verso di lei, ora c'era quasi penombra ma, quel fascio di luce la illuminava a dovere, decisi d'osare e presi il mio telefonino e accesi la videocamera.
    
    Quando la vide urlò il suo disappunto ma, la tranquillizzai dicendo che quel fascio di luce non era della videocamera ma era una luce ausiliaria per scoprire il suo corpo, sembrò tranquillizzarsi e io sapevo già cosa fare di quel video.
    
    La invitai a spogliarsi e avviai la registrazione, il vestito cadde come un sipario sul palco e vidi il suo corpo magro, rivestito solo da un reggiseno di pizzo nero a coprire il suo piccolo seno e un ...