-
Predatori di sogni
Data: 09/09/2017, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Altro, Autore: Valery92, Fonte: RaccontiMilu
... qualcuno mi toccò le spalle. Era un tocco leggero, ma sentivo il calore di quelle mani sulle mie spalle. Provai a schiaffeggiare una di quelle mani, ma mi colpì solo la spalla.Non riuscivo razionalmente a capire nulla. Quell�ultimo tocco era stato così reale che quasi ero contenta finalmente di sapere che non ero più sola (malintenzionato o amico che fosse), ma nulla di quello che mi circondava sembrava reale.Sentì la stessa mano calda toccarmi la caviglia e poi salire risalendo la gamba. Questa volta avvertì oltre al calore anche la pressione di quel tocco sulla gamba. Ci doveva per forza essere qualcuno che non vedevo.Aspettai un attimo; avevo qualcosa in mente nonostante il panico che mi attanagliava.Quella mano continuava a risalire la gamba ed arrivò fino all�orlo del mio abito. Si fermò un attimo ed andò oltre. La sentivo mentre si insinuava sotto il mio vestito. Sfiorava la mia coscia piano. Aspettai fino a quando sentì che arrivò a toccarmi in mezzo tra le gambe. In quel momento sentì anche una brezza che mi sfiorava il volto.Capì che quello era il momento. Chiunque ci fosse doveva trovarsi proprio sopra di me, tutto chinato. Non avrebbe potuto balzare via agilmente. Colpì forte con entrambe le braccia. Di nuovo però solo l�aria rispondeva ai miei colpì.Mi rialzai di scatto e provai ancora a tirare colpi a casaccio senza fortuna.Ero spaventata, ma non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo. Avvertivo una fonte di pericolo attorno a me ma non riuscivo nemmeno a ...
... vederla.Ad un certo punto colpì qualcosa di duro e mi feci male. Provai di nuovo a colpire in quella direzione con più circospezione e constati che ci doveva essere qualcosa di grosso ed immobile.Dopo qualche istante riconobbi che doveva trattarsi di un albero con un tronco piuttosto imponente. Subito mi ci appoggiai. La sensazione di avere le spalle coperte mi rassicurò un po�.La situazione però non era migliorata. Continuavo a non vedere assolutamente nulla e sempre più vicino qualcuno sussurrava il mio nome.All�improvviso qualcosa mi afferrò il polso destro con forza tentandomi di tirarmi via. Con l�altra mano provai a trattenermi all�albero.Inconsciamente sapevo che se avessi abbandonato quell�unico elemento di certezza che avevo trovato in quella oscurità sarebbe tutto peggiorato.La presa sul mio polso però non si placava. Qualunque cosa fosse stava tirando con tutte le sue forze. Con l�altra mano libera mi tenevo disperatamente all�albero, ma perdevo terreno. Sentivo che stavo lacerando la corteccia dell�albero tanto mi stavo aggrappando forte e il bruciore alla mano sinistra che teneva l�albero significava solamente che stavo anche graffiandomi a sangue.Alla fine quella forza che mi teneva il polso vinse e mi tirò via. Incespicai per qualche passo e poi appoggiai male un piede e mi si ruppe un tacco e caddi nuovamente per terra.Quella cosa continuò a tirarmi via, come se mi volesse trascinare da qualche parte. Io tentavo di divincolarmi, ma ogni volta che scalciavo o mi ...