Averti accanto
Data: 28/04/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... viso s�impresse un ghigno d�evidente sofferenza, o forse persino di spregio. Portai le dita sul suo sesso, laddove inizialmente lei aveva collocato le sue e schiacciai verso il suo vulcano, lei emise un piagnucolio, sennonché pure lui. In seguito lasciai slittare la mano persino più in basso, il suo sesso si muoveva in modo cadenzato febbrilmente, riuscii ad afferrarlo, lei si ritrovò svuotata di lui, mentre io adesso lo avevo in pugno, allora lo trascinai sul letto tirandolo per il cazzo eccitato, lui non fece opposizione acconsentendo, si distese sulla schiena con le braccia sparse come se si fossero già ampiamente arrese, mi chinai su di lui e gli sussurrai all�orecchio:�Di chi sei? Dimmelo, lo voglio sentire adesso�.Lui non rispose, per il fatto che fu percorso da una scarica elettrica provocata dalle mie unghie che torturavano i suoi testicoli. Io lo baciavo con ardore e lo succhiavo, perché volevo togliergli irrimediabilmente l�anima e totalmente il fiato. Mi girai nella direzione di lei e con un cenno della testa le feci comprendere d�abbassarsi fra le mie natiche e di leccarmi immediatamente. La schiena di Veronica era poggiata contro un�anta dell�armadio, lei sudava e palpitava, io dai suoi occhi comprendevo molto bene che non era pronta per perdere, così glielo feci capire con le parole:�Leccami, però adesso�.Lei venne nella mia direzione e mi graffiò la schiena con le unghie, le avvicinò nei pressi del mio pertugio e precisamente lì collocò la sua unghia. Io ...
... provai dolore, però non smisi di baciare, perché sembravo un animale a quattro zampe nel succhiare la bocca d�un uomo da un lato e a subire la violenza da parte d�una donna dall�altro. Mi voltai con tutto il corpo: adesso lui era sotto di me, in quanto poteva ammirare la mia schiena e le mie natiche che premevano contro il suo ventre, cosicché chiusi le cosce e afferrai come in una morsa il suo sesso compresso fra le labbra come disteso su d�un piano: il suo sesso era una specie d�appendice del mio e cominciai a masturbarlo. Agguantai una coscia, giacché non si divincolò molto: la mia lingua fu presto fra le sue labbra e la mia bocca schiusa a bere la sua eccitazione. Il suo cazzo era in ebollizione, perché fra poco sarebbe esploso sborrando la sua densa linfa, lei era completamente sconvolta, io invece sudata, però per niente sazia, ma sicura d�una vittoria inclemente e inesorabile:�Sdraiati� - le ordinai.Si lasciò andare sul letto, mentre ciò avveniva io avevo strappato il suo vestito, dato che con un lembo avevo assicurato i suoi polsi alla testiera del letto. Io feci allo stesso modo con lei, solamente che le sue braccia furono divaricate, poiché adesso potevo essere penetrata, in tal modo mi sarei rallegrata esultando del mio inatteso trionfo. Mi disposi nella posizione della smorza candela con la schiena rivolta verso la parete e nel momento esatto in cui lo feci entrambi urlammo un orgasmo assassino e feroce, carnale e violento, travolgente e quasi animale, perché lei si ...