1. Il tempo delle banane


    Data: 30/04/2018, Categorie: Etero Autore: miriana

    ... Intuendo le mie voglie, Nico, estrasse il dito, quel vermicello impudente che aveva sapientemente navigato dentro il mio sesso, mi aveva sollevata e adagiata a cosce aperte sulla sua asta ben temperata, e mi aveva lasciata scivolare su di essa, molto lentamente, fino a pieno compimento del tragitto che mi distanziava dai suoi testicoli. Era sublime essere seduta sul suo meraviglioso augello. Una posizione che avevo già gustato altre volte, ma con Nico, mi sentivo davvero comoda, quasi come se la sua appendice fosse parte del mio ventre. Non avevo bisogno di muovermi, di ondeggiare per provare una sensazione che dire sublime era sminuire enormemente il piacere che mi aveva completamente invasa. La sua intrusione in me completava tutti gli spazi disponibili in profondità e di circonferenza, oltre ad accalorarmi le pareti della vagina come se il suo membro fosse febbricitante. E allo stesso tempo, dava forza alla mia fantasiosa sessualità lanciandola in luoghi ancora inesplorati, sorprendenti ed appaganti. L’unico neo di quella serata fantastica, era lo sguardo penetrante di Ezio che mi perforava la nuca, navigava nel mio cervello originando uno strano rimorso che non mi lasciava essere naturale, aprire completamente il mio corpo come la stessa mente. Presa dal rimorso, ma forse più dalla lussuria: “ Unisciti a noi, Ezio. Fammi provare le sensazioni che descrivevi prima, in modo che io, poi, possa valutare entrambi, preferire uno o l’altro … ” l’incitai, sentendo ingigantirsi ...
    ... in me l’eccitazione che già martoriava le mie membra. Il suo primo approccio, diretto alla spina dorsale, completò l’incantesimo. L’orgasmo, il primo e vero orgasmo che esplodeva dentro me quella sera, fu così potente da farmi tremare tutta per alcuni secondi, rendendomi irrorata di un sudore caldo e freddo allo stesso tempo; “ quel sudore che io scioccamente avevo menzionato umore uscito dai capezzoli mentre avrei dovuto indicarlo come secrezione delle ghiandole apocrine, simili a quelle ascellari …” Un sudore che, comunque, forse per il profumo inebriante oppure per quel particolare sapore che attrae l’uomo, ebbe il merito di esaltare l’esuberanza sessuale di Ezio, il quale, s’interessò al mio corpo con più lena, adattandosi prima alla mia bocca, quasi soffocandomi, e poi al mio ano, dilatandolo con perizia assoluta senza crearmi il minimo dolore. Ben presto mi sollevarono fra di loro, imperniata sui loro membri variando il sollevamento dei miei fianchi, con le mani, librandomi senza peso in una dimensione estatica. Rabbrividii, e lentamente tornai in me ebbra, languida, mentre Ezio e Nico non sembravano intenzionati a darmi tregua. Volevano farmi conoscere il vero significato di un orgasmo multiplo. Anche se io avevo già gustato quella sensazione, l’effetto era sublime; mi sentivo morire per la miriade di sensazioni che mi bombardavano. Due uomini che mi penetravano in sintonia, dita insistenti che mi accarezzavano, due bocche che mordevano, baciavano, e due lingue che ...
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