1. La dama croata


    Data: 01/05/2018, Categorie: Etero Autore: beast

    ... chiuse di Milano. Riportò le dita tra le cosce della donna e raggiunse le sue labbra, erano già dischiuse e gli offrivano il clitoride che al suo tocco vibrò come una corda di violino facendo emettere alla donna un altro lungo lamento. Lei continuava a rimanere immobile sempre girata dall’altra parte, allora mio nonno si abbassò le mutande e si fece strada col membro turgido tra le sue umide carni. Lei non muoveva un muscolo, ma era talmente eccitata e bagnata che trovare la strada della sua vagina fu semplicissimo, il pene scivolò all’interno di lei senza incontrare alcuna resistenza, un altro sospiro ancora più lungo del primo sfuggì dalle labbra della donna. Il pene di lui cominciò a muoversi, andando avanti e indietro sempre più veloce, sempre più a fondo. La contessa cominciò ad ansimare man mano che il ritmo e la profondità della penetrazione aumentava, fu un rapporto sessuale abbastanza veloce e assai silenzioso, tanta era la voglia e la forzata astinenza che in pochi minuti mio nonno arrivò all’orgasmo, strinse i morbidi fianchi di lei tra le dita delle mani e diede ancora tre o quattro spinte particolarmente profonde prima di estrarre il pene in fretta e furia e venire sui suoi bianchi glutei. Si abbandonò su di lei e in pochi minuti si addormentò. Quando si risvegliò della contessa non c’era traccia, tirò i tendoni di velluto e aprì le finestre per cambiare aria alla stanza, indossò la divisa da ufficiale e come tutte le mattine si recò nella cucina del castello per ...
    ... fare una rapida colazione, il giovane sottotenente che lo aveva sostituito durante la sua assenza aspettava in piedi per fare rapporto, quando fu il momento riferì che nei giorni della sua assenza tutto aveva proseguito con la solita routine e che l’unica novità era un dispaccio con un ordine di rientro immediato in Italia per mio nonno che era atteso agli alti comandi di Milano per una importantissima riunione degli ufficiali di stanza all’estero. La partenza era prevista la mattina stessa e mio nonno, suo malgrado non poté fare altro che ubbidire, preparò in fretta i bagagli, e mentre la vettura militare lo aspettava nel cortile si mise a cercare la contessa per spiegargli che sarebbe dovuto tornare in Italia per qualche tempo, e che sarebbe tornato il prima possibile, ma non riuscì a trovarla da nessuna parte, e nemmeno la vecchia governante si fece vedere. Fu così che a malincuore partì senza poterla salutare, solo a metà del viaggio, cercando delle cose tra i bagagli trovò un grosso rotolo avvolto in un vecchio tendaggio e quando lo srotolò si accorse che era il ritratto dell’antenata che tanto assomigliava alla sua amante. Il cuore gli si strinse per la commozione e gli occhi gli si riempirono di lacrime. Le cose in Europa stavano mutando e i rapporti tra Italia e Germania erano bruscamente cambiati, mio nonno non poté più ritornare in Croazia, dopo poco conobbe e sposò mia nonna, nacque mio zio e in seguito mio padre, e la contessa fu messa in un angolo del suo cuore, ...