La fisioterapista
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Svizzero85
... radiografia �cosa riesco a riconoscere?� Pensai �Quello è il cuore! Ok polmoni, spina dorsale, � ah fanculo, torniamo a guardare la bionda� Mi rigirai e� Bam, lo sapevo che la bionda era arrapata! Il movimento ora si era fatto se possibile ancora più impercettibile, magari neppure se ne rendeva conto, ma a cosce unite se le stava sfregano l�una contro l�altra, una figa resa particolarmente sensibile da qualche pensiero eccitante rendeva questa stimolazione stuzzicante, me l�aveva confidato più di una ragazza in passato. Diavolo, dovevo sapere chi era! Mentre stavo elaborando una strategia, se provare con un assalto diretto presentandomi o se magari fare in modo di lavorarci assieme, le luci si accesero. Cazzo, era finita la riunione, si tornava al lavoro. Nell�alzarmi lanciai un occhiata alla sua targhetta col nome, accanto a una foto che non le rendeva giustizia c�era il suo nome �Bella�. Bella! Si chiamava Bella? Che cazzo di nome� La madre aveva rischiato grosso dando un nome così pretenzioso alla figlia, ma aveva decisamente vinto la scommessa. Le passai davanti nell�uscire e le lanciai una fugace occhiata, i suoi occhi blu chiaro in stile oceano pacifico incontrarono i miei blu scuro in stile oceano atlantico.Mi sorrise. E io a lei.Nei giorni seguenti la vidi qualche volta nei corridoi, scoprii per vie traverse che era ancora un allieva fisioterapista e che seguiva un anziano paziente di un mio collega. La si vedeva spesso mentre accompagnava col deambulatore quel ...
... vecchietto traballante per i corridoi, trascinandosi dietro la poltrona con le rotelle pronta a infilarla sotto il culo del paziente al primo segno di cedimento. Doveva essersi affezionata molto, infatti cominciai a vederla nel tardo pomeriggio, in abiti borghesi, che passava a trovare l�anziano. Vederla in vestiti civili mi confermò due cose: la prima è che il suo fisico era perfetto almeno quanto il viso, la seconda era che se non fossi riuscito a portarmi a letto quella dea dagli occhi celesti il mio uccello non mi avrebbe mai più rivolto la parola, avrebbe impacchettato le palle e se ne sarebbe andato in una notte senza luna.Due settimane dopo il primo incontro ebbi la mia occasione: erano circa le otto di sera, me ne stavo in ufficio da solo, una marea di dimissioni avevano fatto accumulare sulla mia scrivania una montagna preoccupante di scartoffie. Desistetti dopo breve, mi misi il camice e usci nel corridoio verso gli ascensori. Girai l�angolo e lei mi venne in contro, aveva gli occhi gonfi e arrossati, un lieve filo di trucco si era sciolto sotto le sue lacrime. Con voce rotta mi chiese:�Scusa, so che non è un tuo paziente, ma cosa ha? Non mi riconosce, è confuso, disorientato.��Aspetta, vado a controllare la sua cartella�Capitava spesso coi pazienti anziani, un infezione delle vie urinarie, un po� di disidratazione, veniva cambiato un farmaco e subito subentrava la confusione, brutta da vedere quanto spesso facile da trattare, il collega aveva constatato un infezione ...