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La fisioterapista
Data: 02/05/2018, Categorie: Etero Autore: Svizzero85
... bellissima fighetta con un ciuffo di peli biondo-castano a livello dell�osso pubico. Abilmente le allargai le grandi labbra facendo risaltare il clitoride gonfio di eccitazione e in un attimo lo presi tra le mie labbra�ohhhh siii�Finalmente! Temevo già di aver perso il mio tocco magico! Cominciai a leccarla in maniera quasi sfacciata, giocando con la lingua sul clitoride per prenderlo poi ogni tanto tra le labbra e succhiarlo. La sentivo gemere di piacere mentre con una mano si stringeva il seno. Decisi di aumentare il suo piacere infilando un dito dentro la sua fessura umida. Era calda, abbastanza stretta e completamente fradicia. Continuai così a masturbarla con le dita entrando e uscendo dalla sua figa mentre le tormentavo il clitoride con la lingua. Lei mi incitava a continuare con voce rotta dall�eccitazione del momento. Sentivo che si stava stringendo sempre di più, la stavo portando rapidamente all�orgasmo, scemai col ritmo dedicandomi meno al clitoride e più a una lenta stimolazione della parte esterna della vagina. Gettai uno sguardo verso l�alto e vidi che lei si era liberato un seno e che si accarezzava sfacciatamente un capezzolo turgido. Non potevo non darci un assaggio, smisi di leccarla e risalii fino al seno prendendo a succhiaglielo mentre con le dita le accarezzavo il clitoride. Il movimento si fece rapido e preciso tanto e lei era tanto bagnata che emetteva il tipico rumore. Decisi che dopo una prestazione del genere era il mio turno godere un po�, mi alzai ...
... in piedi ed estrassi il mio uccello. Faceva la sua bella figura, svettava maestoso dai boxer abbassati alle cosce con la cappella gonfia e pulsante di piacere. Lei si sedette sul bordo del letto e lo prese un po� goffamente in mano masturbandolo piano piano. Aveva delle manine abbastanza fredde che contrastavano notevolmente col calore che stava emettendo il mio arnese. Mi avvicinai alla sua bocca ma lei mi guardò dubbiosa. �Chiudi gli occhi� lei lo fece e io presi il mio uccello e glielo strofinai sulle guance, so quanto piacere procurava quell�esperienza a una ragazza, sentire un cazzo bollente, duro come l�acciaio ma morbido come la senta passarsi sul collo, guance e infine sulle labbra. Lo sfregamento sortì l�effetto sperato infatti aprì le labbra e io con delicatezza glielo spinsi dentro. Dovette prendere confidenza con la sensazione del mio pene dentro la bocca ma in breve cominciò a farmi un buon pompino, lo prendeva in bocca per quasi tutta la lunghezza per poi estrarselo lentamente facendo passare le labbra chiuse sull�asta. Ogni tanto se lo tirava fuori dalla bocca per leccarne la lunghezza dell�asta per poi accoglierlo di nuovo dentro. Notai che mentre mi succhiava l�uccello con crescente passione e gli occhi chiusi le sue delicate manine ripresero ad accarezzarsi l�interno coscia e a stimolarsi leggermente il clitoride. Il pompino durò almeno un quarto d�ora e per evitare di venirle in bocca (cosa oltremodo scortese al primo appuntamento) decisi che era venuto il ...