La fisioterapista
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Svizzero85
... erano due stanze, una cucina e una camera da letto con cesso annesso. Una volta entrati, nella luce fioca che veniva da fuori, la presi per mano e la condussi in camera da letto e la feci sedere sul bordo del letto a una piazza e mezzo. Riprendemmo a baciarci ma con un po� meno foga di prima, i baci erano lenti e studiati, dopo ogni lungo bacio lei me ne dava subito un altro a stampo sorridendomi. La spinsi dolcemente sul letto facendola adagiare sulla schiena. La sovrastavo, scesi su di lei scostandole i lunghi capelli biondi di lato in maniera di liberare quel dolce collo di cui subito le mie labbra si impossessarono. La sentivo sospirare, probabilmente era tanto tempo che nessuno la baciava li, scesi dal collo e dopo una breve tappa sulle sue labbra scesi tra i seni coperti da un pulloverino attillato. Era troppo macchinoso arrivare ai capezzoli con quel vestito a strati quindi decisi di scendere un po� di più e mi trovai sull�addome. Una pancia perfettamente levigata, senza una smagliatura. La sua pelle riluceva lievemente nel chiarore notturno dei lampioni esterni. Presi a leccarla e lei riprese a gemere sommessamente. Disegnavo dei cerchi che come centro avevano il suo ombelico per poi interrompermi e succhiare dolcemente la pelle sensibile della pancia. Infine decisi che era giunto il momento di dare una svolta hot a quella situazione, così iniziai ad armeggiare con la cintura dei jeans stretti. Sentivo che non diceva niente ma percepii il dubbio montarle dentro, ...
... era insicura, inesperta, non mi conosceva� ma mi stava già dando accesso alla sua intimità più profonda? Finalmente riuscii a forzare la serratura e non senza qualche difficoltà ad abbassarle i jeans. Una volta rimossi i pantaloni che restarono attorcigliati a una caviglia rivelarono un paio di mutandine di cotone nere e a pois pink, qualcosa di semplice e per nulla sessuale, qualcosa che una ragazza si era messa distrattamente la mattina senza pensare che la sera sarebbe finita a letto con un medico. Una evidente e palese macchia più scura ornava la parte interna della cosce dimostrandomi che dopotutto avevo fatto un buon lavoro. Presi a baciarle l�interno coscia con la solita tecnica bacio-leccata-morso che tanto riscuoteva successo ma non sentii i soliti gemiti di piacere. Mi staccai e la guardai con aria interrogativa. Pure nella penombra si vedeva le sue gote arrossate dalla vergogna, prese a balbettare �è che� non mi è mai capitato così� e poi�� �Sei molto dolce� la interruppi sorridendole. Mi alzai e mi sdraiai accanto a lei �Ascolta, non devi fare niente che non ti vada, ma credimi se ora te ne vai passerai molto tempo a domandarti cosa ti sei persa� cosa vuoi fare?� Lei non disse niente, io lo presi come un invito a continuare e quindi mi inginocchiai ai bordi del letto in maniera di essere comodamente a portata della sua intimità. Decisi di lasciar perdere i preliminari e puntare subito al sodo, senza girarci troppo attorno le scostai le mutandine esponendo una ...