1. La pazza di Villa dei Cedri (inizio)


    Data: 03/05/2018, Categorie: pulp, Autore: Edipo

    ... successe, restò incinta, non abbiamo mai saputo di chi. Mio padre licenziò per prudenza tutti i servi di sesso maschile e Lisa fu inviata in una nostra tenuta lontana dove partorì un bambino di cui non abbiamo saputo più nulla perché fu dato ad alcuni contadini. Allora fu deciso quello che si sarebbe dovuto fare da tempo: consultare un dottore. Non so, sergente, se lei ha mai sentito parlare di certe nuove teorie mediche che parlano di psiche, di sogni che rivelano la verità sugli uomini, di analisi dell'animo umano, teorie elaborate da un medico austriaco di cui non ricordo il nome. Consultammo un dottore seguace del medico austriaco che sottopose mia sorella a delle sedute, come le chiamava lui, al termine delle quali disse che mia sorella non era pazza ma afflitta da andromania. Aveva appreso che all'età di dieci anni Lisa aveva subito abusi da parte di un uomo con una barba bianca che le aveva fatto fare cose che lei cercava di ripetere con tutti gli altri uomini. La cosa fu ritenuta inverosimile visto che l'unico uomo con la barba bianca che frequentasse casa nostra all'epoca era un vecchio zio, morto poco tempo dopo; il dottore disse che con un'opportuna terapia Lisa sarebbe guarita ma dopo un po' restò di nuovo incinta e il dottore pensò bene di squagliarsela. Stavolta la gravidanza si interruppe al terzo mese ma si era già deciso che Lisa sarebbe rimasta rinchiusa tutta la vita. I primi anni furono strazianti, le sue grida si udivano da centinaia di metri di ...
    ... distanza, cercava di fuggire, aggrediva chi entrava a portarle da mangiare o fare pulizia, si graffiava la faccia; solo la madre riusciva a quietarla. Mio padre morì, scoppiò la guerra, io avevo già da anni contratto l'infelice matrimonio con Marcella; partire per il fronte fu quasi una vacanza, un'evasione dalle miserie familiari. Lisa ora è molto più calma, quasi rassegnata, trascorre le giornate a suonare e a dipingere assurdi acquerelli osceni che Marcella distrugge subito. Ecco, questo è il sunto della storia di mia sorella." Il racconto ebbe l'effetto di demoralizzarmi ancora di più; già mi dibattevo tra i modi bruschi della baronessa e le moine sempre più esplicite della serva; la proposta del barone di fargli da segretario significava ricevere vitto, alloggio e un salario per non fare nulla se non da dama di compagnia al capitano che era l'uomo più solo del mondo e in quelle condizioni, poi. Avrei voluto fuggire via ma la pietà per il mio vecchio comandante mi impediva di dargli una risposta negativa. E a trattenermi, perché negarlo, fu anche la curiosità di vedere la giovane pazza che, stando a quanto mi confidò la cameriera che mi circuiva, era di una bellezza straordinaria. E veniamo a quella fatale notte. Mi addormentai presto e feci un sogno inquietante. Era solo un sogno, ve lo ricordo, prima che mi giudichiate male. Sognai dunque che facevo l'amore con la cameriera che finalmente aveva ottenuto da me quel che sperava. Era un amplesso furioso, selvaggio, gridavamo come ...