1. Amico contadino due


    Data: 04/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: TATO

    ... masticava lui, poi mi baciava e mi trasferiva il cibo e io affamata accettavo, spesso tra un boccone e l'altro si segava e sborrava in bocca e io mangiavo tutto, fù una settimana pazzesca, venivamo liberate poche ore per dormire e poi rimesse in serie, ho visto donne bellissime, scopate da persone bruttissime e cattive, noi stesse, le femmine, venivamo umiliate e scopate due di noi, ebbero un prolasso, ma non importava a nessuno, lo prendevano in mano, infilavano il cazzo e giù a sborrare. Ero talmente umiliata e distrutta che non riuscivo nemmeno più a sborrare, e un giorno mentre il toro mi copriva, ormai ero un'autostrada, mi disse: se non sborri questa sera ti castro, e la stessa sera, il mio pene, nemmeno si indurì, il toro infilò la mano, ma nulla ero morta, afferrò la pinza da castrazione, e solo dopo l'intervento del mio amico chirurgo desistette dal castarmi. Finalmente arrivò la fine della settimana e fummo liberate, distrutte noi femmine e seppi poi tutte gravide le donne, io non avevo abiti, quello che avevo mi era sto distrutto all'arrivo, e quindi feci il viaggio seminuda, e una volta a casa mi ritirai in camera e rimasi per due giorni e due notti a dormire. Poi ripresami, e costatato che il mio ano era ormai distrutto, e che il pene era quasi del tutto morto, chiamai mia moglie e le disse che avevo deciso di prostituirmi, feci le valigie pochi giorni dopo e me ne andai. Ora vivo a Genova, vicino al porto, sono Paola, la vacca, i miei clienti sono algerini marocchini o gente di colore, sono sempre ubriaca, il mio pene è ormai defunto, e il mio culo una caverna, alla mattina mi sveglio, e spesso dal mio ano esce sborra, quindi vuole dire che i clienti che sino passati non hanno usato precauzioni, allora mi infilo la mano dentro, mi pulisco, e ricomincio a battere.
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