Villaggio di houer capitolo 12
Data: 05/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: prossi
... bieca vanità, aveva distrutto la sua vita onorabile tradendo la bella e dolce moglie e infrangendo quel patto tacito tra generazioni che tiene lontano i vecchi dalla sessualità dei giovani e non riuscivo a trovare risposta se non in una recondita cattiveria della mia anima.
Quel che più grave era che egli si era innamorato di me anche se non lo avrebbe mai confessato, ma ciò che importava?
Mi ero incuneato dentro la sua anima, come un verme nel frutto e adesso gli permanevo divorandola dall’interno. Potevo immaginare la tempesta di sentimenti e di desiderio che mettevano a rischio il senno di quell’uomo, ma non ero in grado di rimediare se non ritrovando il mio posto, quello del professionista distaccato.
Se non gli avessi procurato un ingente danno economico, non sarei più ritornato nel suo laboratorio lasciandolo in pace per sempre. I soldi che Eliot gli aveva promesso per quei quadri erano necessari per il maestro e per la sua famiglia.
Patrick non costituiva un pericolo nel mio rapporto con Josh, anche se lo avevo tradito con lui. Josh non ne sarebbe mai venuto a conoscenza perché l’unica persona da cui avrebbe potuto saperlo, Patrick, non lo avrebbe mai informato, di questo ero certo.
Jonatha era diventato il mio chiodo fisso, la mia nuova ossessione. Egli rinverdiva il mio immediato passato, rappresentando quel mondo fatto di cose semplici e naturali, di silenzio e sensualità, di poche parole e di tante coccole che aveva segnato il mio ingresso nel mondo ...
... dell’amore e che si era perduto nel tempo, soprattutto a causa di Berlino, della sua dolce vita notturna che mi aveva a poco a poco inebriato e soggiogato.
Solo dopo essermi asciugato, gli risposi:
“Non ti tradirei mai!”
Lui mi guardò sorpreso e domandò perplesso: “Cosa?”
Sembrava non avermi ascoltato, ma era stata la mia voce ad uscire con difficoltà dalla gola e, per questo, gli ripetei:
“Non ti tradirei mai!”
Josh sorrise ancor più intensamente, si avvicinò, mi abbracciò, portò le labbra a baciarmi il lobo di un orecchio e disse: “In un’altra occasione mi avresti implorato di incularti qui nel bagno, subito, in fretta. Non sono più affascinante come una volta?”
Lo abbracciai forte, ma più che un gesto affettuoso, fu l’escamotage per trattenerlo a forza attaccato a me perché non osservasse il mio viso. Chissà cosa gli avrebbe letto guardandolo, doveva essere come un libro a parole cubitali con su scritto: “È vero, ti tradisco e non ti bramo come una volta!”
“È che sono stanco; Patrick è uno schiavista, non vedo l’ora che questo lavoro termini e che possa trovarmene uno meno faticoso.”
Josh scoppiò a ridere dicendo: “Se il modello è un lavoro faticoso, sei a posto fratellino, a meno che…”
Non riuscii a trattenerlo più e si portò il viso contro il mio continuando a sorridere:
“… A meno che tu non stia tutta la giornata a scoparti Patrick.”
Dovette salirmi nuovamente il sangue in testa a bloccarmi i pensieri e a chiudermi ogni via di fuga e ...