1. mia cugina federica


    Data: 05/05/2018, Categorie: Incesti Autore: jojo69, Fonte: RaccontiMilu

    ... quell�antro troppo accogliente. Andavo avanti e indietro come uno stantuffo beandomi del calore della sua fica, della morbidezza dei suoi seni, a cui facevo visita ogni tanto, della rotondità del suo culo in cui, un paio di volte, ho visto sparire il mio dito, senza rimostranze da parte sua, della solidità dei suoi fianchi a cui mi sono aggrappato, come un naufrago in mezzo al mare, per meglio poterla chiavare. Le mie spinte andavano pari passo con il suoi gemiti e quando al culmine del piacere mi annunciò i suo godimento, mi lasciai andare anch�io e uscendo dalla sua fica le sborrai sul culo tutto il mio piacere. Ristetti in quella posizione guardando la sborra che si allargava lentamente sulla schiena formando un laghetto, che scivolò via non appena lei si girò. Mi guardava come solo una donna appagata o innamorata può guardare il suo uomo e in quel momento ero io il suo uomo e la dolcezza del suo sguardo mi riempiva di tutti questi anni passati a penare per lei. Non so quanto restammo ancora lì a coccolarci, sbaciucchiarci, accarezzarci ma avevamo perso la cognizione del tempo e solo perché il sole, ormai alto, raggiunse quell�anfratto ci siamo resi conto dello scorrere delle ore. Ci vestimmo in fretta, lavammo l�asciugamani intriso di sangue e tornammo su, con la speranza che nessuno avesse notato la nostra scomparsa, in contemporanea e per così lungo tempo. Fummo fortunati in quanto quel giorno era domenica e la sera prima si era fatta bisboccia dando fondo a qualche ...
    ... bottiglia in più e solo mio cugino era in giro ma lo vedemmo da lontano mentre si recava dai suoi amici, mentre lui non ci vide. Per il resto della mattina fummo attorniati da amici e parenti e solo qualche complice occhiata o una carezza rubata ci unì. Dopo pranzo sentimmo il bisogno di riposarci e solo all�imbrunire ci fu la possibilità di restare ancora insieme. Assieme ai parenti facemmo una passeggiata fino al paese vicino e camminando mi affiancai a lei parlando del più e del meno, cercando l�occasione propizia per appartarmi e questa giunse quando il parentado volle andare a visitare la chiesa di quel paese. Distratti dalla novità riuscimmo a sgattaiolare fuori dalla chiesa e a sederci sotto un albero facendo progetti ma soprattutto per pianificare un altro incontro amoroso, visto che i giorni passavano veloci e presto saremmo dovuti andar via. Ma i parenti uscirono troppo presto dalla chiesa e quindi decidemmo per il futuro, di improvvisare. Il giorno dopo mia zia mi chiese se ero disposto ad andare in paese a comprare dei dolci ( era l�onomastico di qualcuno) e di accompagnare i suoi figli a casa per prendere delle cose che avevano dimenticato. Io nicchiai un po� ma poi accettai sperando, così, di poter trovare un'altra situazione favorevole. Saliamo in macchina e dopo quaranta minuti eravamo in paese. Siccome la zia ci aveva chiesto dei dolci particolari che a quell�ora non erano ancora pronti, decidemmo di andare prima a casa e poi ritornare in pasticceria. Quando ...
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