1. mia cugina federica


    Data: 05/05/2018, Categorie: Incesti Autore: jojo69, Fonte: RaccontiMilu

    ... arrivammo sotto mio cugino, che evidentemente non aveva avuto istruzioni particolari, ci disse che intanto che noi cercavamo quello che la madre voleva, lui andava a trovare degli amici e che sarebbe tornato quanto prima. Prima di lasciarlo andar via gli urlai di non fare tardi, sperando in cuor mio che facesse esattamente il contrario, sennò il parentado si sarebbe arrabbiato. Eravamo soli a casa dei miei zii e per l�emozione mi girava la testa; potevo stare solo con mia cugina senza paura che qualcuno ci vedesse o sentisse � non mi sembrava vero. Saliti in casa Federica cominciò a cercare quel che doveva e in capo a pochi minuti era già tutto pronto, non ci restava che aspettare il fratello. Cominciai a stuzzicarla chiedendole di venirmi più vicino ma lei continuò a rifiutare adducendo la scusa che il fratello sarebbe tornato subito e poi ci sarebbe rimasta la voglia. Confutai la sua negazione spiegandole che:primo le chiavi le avevamo noi quindi avrebbe dovuto suonare e che, comunque, erano passati pochi minuti da quando ci eravamo separati da lui e dato che anche lui sapeva che il pasticciere si sarebbe sbrigato più tardi non sarebbe tornato tanto presto; secondo, che un�altra occasione così non ci sarebbe ricapitata e che mi sembrava illogico sprecarla così visto che dopo pochi giorni sarei dovuto andar via. Forse fu questo secondo motivo che la convinse più di ogni altra spiegazione e così si lasciò andare, anche se poco convinta. Io, per convincerla di più, le andai ...
    ... alle spalle e cercando di ammorbidirla un po� di più le cinsi i fianchi baciandola, intanto, sul collo. E mentre lei faceva finta di soffrire il solletico le mie mani risalirono sui suoi seni, poi si intrufolarono sotto la maglietta e raggiunsero la pelle che ancora era costretta dal reggiseno. Li massaggiai un po� dall�esterno e poi m�intrufolai dentro una delle coppe, stuzzicandole un capezzolo che non tardò ad ergersi. A quel punto le sganciai il reggiseno e mi pascei di quelle tette meravigliose che per tanti avevo anelato palpare, le strinsi i capezzoli tra il pollice e l�indice, eccitandola maggiormente e facendole emettere i primi rantoli di un piacere che stava cominciando a montare. Poi la feci girare e mi tuffai, come un affamato, su quei globi bianchi che non aspettavano altro. Li leccai in lungo e in largo facendole sentire i denti sui capezzoli, facendola rabbrividire dal piacere. Mentre la bocca era dolcemente occupata le mani tiravano su la gonna e si attestavano sulle sue rotondità posteriori, dopo essere passate sotto le mutandine. Non potevo chiedere di più dalla vita, a quel punto avrei potuto anche morire, sarei stato contento così. Ero al settimo cielo e il cuore mi batteva all�impazzata e l�emozione era tanta che dovetti sedermi. Me la tirai addosso e continuai a palparla ovunque; le sfilai la maglietta e dopo le feci togliere il resto mentre io restavo ancora vestito di tutto punto ( maglietta, pantaloncino e costume). Ci pensò lei a denudarmi in un ...
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