Viaggio di Nozze a Cap (1)
Data: 07/05/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Patrizia V.
... tavolo davanti. Li ho sentiti chiaccherare poco prima mentre si sedevano: sono due napoletani di circa vent’anni. Un po’ grezzi, ma due bei ragazzi. Devono essere a Cap per rimorchiare, però hanno l’handicap della lingua: è evidente che non sanno neanche l’italiano, chissà come faranno con le straniere? Di italiane non accompagnate, poi, non ce n’è traccia… Hmmm… Uno dei due in particolare è davvero un figo: moro, muscoloso e abbronzatissimo, con una catena al collo e due occhi che sembrano carboni ardenti. Mi sta guardando. Mi sento solleticata nella mia vanità. So di essere carina, ma è sempre piacevole averne la conferma sentendomi apprezzata da un maschio chiaramente capace di scegliersi le femmine che preferisce. Tornati alla villetta dopo mangiato, ci buttiamo sul letto sotto le pale della ventola da soffitto: fa un caldo opprimente e non abbiamo la forza di tornare subito in spiaggia… Franco magari vorrebbe schiacciare un sonnellino, ma io sono ingrifata: mi sento ancora addosso gli occhi ardenti del bel connazionale… Afferro l’uccello di franco e comincio a menarlo mentre lo sbaciucchio vogliosa. Lui mi risponde un po’ sorpreso, ma poi un po’ alla volta si risveglia. Quando sento che il suo affare si è intostato quanto basta mi piego per prenderlo in bocca e lo succhio con gusto finché non è bello duro. Allora gli monto addosso e me lo infilo in pancia con un sospiro di soddisfazione. Chiudo gli occhi impalandomi lentamente sulla fava di mio marito, e mi concentro ...
... sul mio piacere. Lo cavalco a spegnimoccolo finché lui non mi viene dentro, poi mi piego su di lui per baciarlo in bocca continuando a strofinarmi con le tette schiacciate sul suo petto finché l’uccello sgonfio non mi scappa dalla fica. Continuo a sfregarmi il clitoride sulla pancia di mio marito alla ricerca di un orgasmo che non arriva, finché non mi accorgo che lui ormai si è addormentato, placido e soddisfatto; allora mi rotolo di fianco con un sospiro e me la finisco a mano con un brivido di piacere. La sera a cap si va in giro vestiti. Vestiti, ma in modo trasgressivo: gli abiti non sono per coprire, ma per esibirsi e per provocare. Molte ultracinquantenni in caccia fanno mostra di un fascino insospettabile grazie a capi d’abbigliamento, gadget e bigiotteria combinati con una notevole abilità, e riescono ad apparire più sexy di molte mie coetanee volgarucce anzichè no. Siamo a cap da qualche giorno e ho imparato qualcosa anch’io: così indosso una minigonna di pelle e un toppino spalancato senza intimo sotto, che si apre mostrando a tratti i capezzoli grossi e scuri che impreziosiscono le mie tettine piccole ma dure, tonde e appuntite di cui vado fiera da sempre. Cammino su dei trampoli che oltre a slanciarmi le gambe peraltro abbastanza lunghe, mi portano quasi all’altezza di Franco contribuendo a farci distinguere come una coppietta particolarmente sexy. Ci sediamo al nostro ristorante preferito affacciato sul mare illuminato da una splendida luna piena, e ordiniamo il ...