Viaggio di Nozze a Cap (1)
Data: 07/05/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Patrizia V.
... pesce, accompagnato da una bottiglia di vino. Mi sto godendo già la serata, pregustando un’altra guzzata a letto prima di addormentarmi, quando riconosco i due napoletani di prima che passeggiano davanti al ristorante. Incrocio lo sguardo del moro che mi era piaciuto tanto a pranzo, e vedo che anche lui mi riconosce; sono lusingata, e probabilmente si vede. Infatti i due tipi si guardano intorno, e decidono di mangiare lì anche loro benché si tratti di un posticino abbastanza costoso. Li guardo sedersi proprio davanti a noi, alle spalle di Franco ma in modo da poter vedere bene me… Ottima idea, non posso fare a meno di pensare. Per dimostrare il mio compiacimento sorrido leggermente e accavallo le gambe in modo da renderle meglio visibili dalla loro posizione. Vedo lo sguardo del moro accarezzarmi le cosce e mi sembra quasi di sentirlo scivolare sotto l’orlo della gonna in cerca di quel che si cela sotto di essa… Decido di rendergli le cose più facili e apro leggermente le gambe, lasciandogli vedere per un istante che sono senza mutandine. Lui sorride deliziato… E mi fa l’occhiolino. Mi sento avvampare. Di colpo, ho voglia. Voglia di quel morettone impertinente, probabilmente più giovane di me e decisamente molto maschio. Chissà com’è il suo cazzo? Voglio vederlo… Vederlo e sentirlo. Indossa degli short di tela che si rigonfiano piacevolmente sul davanti: promette bene. Il gioco di sguardi e di provocazioni prosegue per un po’, senza che mio marito si accorga di niente. Poi ...
... il moro si mette una mano platealmente sul pacco e si tocca in modo sguaiato, con un’espressione significativa e gli occhi fissi su di me. Io allargo di nuovo le ginocchia e gli faccio vedere il pelo che spicca castano contro la pelle abbronzata delle cosce. I capezzoli mi tirano dolorosamente contro la camicetta di lino bianca: mi sto bagnando… Il moro si alza, senza distogliere lo sguardo da me. Si tocca di nuovo aggiustandosi il pacco, e io intuisco la sua erezione. Poi il porco si lecca le labbra e ammicca, indicando l’ingresso del locale… E si avvia all’interno, chiaramente diretto ai servizi igenici. Ho come un tuffo al cuore, cogliendo l’invito esplicito. Deglutisco a vuoto, sentendomi tutta bagnata lì sotto… Poi mi scuso rapidamente con Franco, mi alzo in piedi e mi fiondo a mia volta dentro il ristorante. Dentro non c’è quasi nessuno, a parte il personale: i clienti preferiscono tutti la veranda. Trovo facilmente i bagni e spalanco la porta prima di richiudermela dietro le spalle. Il moro è lì, che mi aspetta sogghignante con le spalle appoggiate alla parete. - Lo sapevo che saresti venuta… - mi fa, con una bella voce maschia e sicura mentre i suoi occhi mi spogliano senza pudore. Mi lecco le labbra e piego leggermente la testa di lato, consapevole di non poter nascondere la lascivia della mia voce: - Leggi nel pensiero? - Solo di quelle come te. - Davvero… E come sono quelle come me? Lui mi afferra ler le braccia e mi attira a sé. Non avrebbe senso resistergli: so ...